Sembra destinata a chiudersi con una seduta ancora nel segno negativo (la quarta su cinque) una settimana da dimenticare per la Borsa Usa. Lo S&P 500 è sceso sotto soglia 1.000 punti, accusando assieme al Dow Jones, le maggiori flessioni settimanali da marzo scorso (rispettivamente -3,2% e -3,1%). Ancora peggio ha fatto il Nasdaq, oggi scivolato sotto i 1.800 punti e protagonista nella settimana di uno scivolone (-4,6%), come non capitava da gennaio.
Ad incidere sul finale amaro di Wall Street, il calo dell’ indice Michigan sulla fiducia dei consumatori, scivolato a settembre a quota 87,7 da 89,3 di agosto. A spingere in basso l’ indice è ancora una volta la situazione critica del mercato del lavoro, che non riprende a carburare nonostante i chiari segnali di una ripresa economica ormai avviata, come dimostrato dal dato finale sul pil del secondo trimestre, cresciuto addirittura oltre le previsioni, al 3,3%.
L’ indice Michigan ha oscurato dunque il dato brillante sulla crescita Usa (+1,4% nel primo trimestre), in scia al mood piuttosto nervoso degli investitori che ha caratterizzato la settimana. Non sono pochi a scommettere, però, che i ribassi sono temporanei e la raffica attesa nei prossimi giorni dei bilanci del terzo trimestre riporterà il sereno.
Guardando all’ andamento dei singoli titoli, si segnala il tonfo (il maggiore dello S&P 500) di Allegheny Energy, che cede 76 cents, a 8,17 dollari. L’ utility ha detto in un rapporto consegnato alle autorità regolatorie di aver registrato perdite nel 2002 per 632,7 milioni di dollari e di aver riscritto il bilancio del 2001 dopo aver completato la revisione contabile avviata a inizio anno.
Giornata-no anche per alcune big biotecnologiche come Human Genome Sciences, che cede 65 cents, a 13,41 dollari e Trimeris che lascia sul terreno 4,44 dollari, a 23,98 dollari. La prima ha annunciato l’ interruzione dello studio di un farmaco sperimentale che non è risultato idoneo e la seconda ha deluso gli analisti nelle stime dei ricavi attese dalle vendite nel trimestre di un suo nuovo farmaco.
Bene invece la conglomerata 3M, che produce tra l’ altro il post-it e lo scotch, in progresso di 1,74 dollari, a 143,35, dopo un upgrading di Banc of America. Brilla anche Research in Motion, produttrice di un sistema che permette l’ accesso wireless a caselle di posta e documenti elettronici, che balza di 2,40 dollari, a 38,12, dopo aver annunciato ieri a Borsa chiusa un balzo delle vendite nel secondo trimestre del 71%.
Al giro di boa di seduta, questa la situazione degli indici: il Dow Jones cede lo 0,22% (9.323,82 punti), lo S&P 500 perde lo 0,43% (998,95) e il Nasdaq scivola dello 0,71% (1.804,27).