Economia

Governo non convince Ue, trattative a oltranza e stime PIL tagliate

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Doveva essere la giornata dell’accordo, quella di ieri si è rivelata invece un’altra giornata di attesa per la manovra italiana. Che, ancora una volta, non ha ottenuto il disco verde di Bruxelles.

Secondo i principali quotidiani, l’esecutivo Ue, per scongiurare l’apertura di una procedura d’infrazione per debito eccessivo, chiederebbe al governo italiano risparmi intorno a 3 miliardi di euro, in modo da far scendere leggermente o non peggiorare, scrive il Corriere della Sera, il deficit strutturale. Un passo avanti rispetto ai 4 miliardi della scorsa settimana, ma ancora nessuna fumata bianca sulla legge di bilancio.

La Repubblica sostiene che Bruxelles abbia bocciato buona parte dei tagli portati in dote da Tria a copertura di tale cifra. Nel nuovo quadro macro presentato all’Ue, il target del Pil per l’anno prossimo è stato abbassato a 1% da 1,5%.

Ieri mattina il governo aveva inviato a Bruxelles una e-mail con i nuovi numeri: il rapporto deficit-Pil era stata rivisto al ribasso dal 2,4% al 2,04%. Ma secondo i tecnici della Commissione ci sono aspetti non ancora chiari, che richiedono ancora trattative.

Governo taglia stime Pil 2019

Da quel che risulta da indiscrezioni, la Commissione – che si riunisce domani – non ha ancora escluso l’ipotesi di aprire una procedura nei confronti dell’Italia già tra 24 ore.

Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore l’Italia ha tagliato le stime sul Pil per il 2019 dall’1,5% a un più realistico +0,9-1% 1.0%. La decisione pare un tentativo di accontentare la Commissione europea e non dovrebbe comunque impedire al governo giallo verde di andare avanti con le loro misure di espansione fiscale l’anno prossimo.

L’assenza di un accordo ha costretto il governo a rivedere la tabella di marcia, che prevedeva per oggi la presentazione al Senato di un maxiemendamento con tutte le modifiche al testo approvato in prima lettura alla Camera.

La persistente trattativa con l’Ue ha costretto l’esecutivo a far slittare l’iter nell’esame della manovra, a meno di altre novità, soltanto venerdì. Ma a questo punto nulla è scontato.