L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è diventata a tutti gli effetti una corsa a ostacoli. Ora lo ammette anche Liam Fox, ministro del Commercio e soprattutto sostenitore della Brexit della prima ora. Avvertendo che se il piano May verrà bocciato dal Parlamento di Westminster, a gennaio, c’è una probabilità del 50% che il Regno Unito non lasci l’Ue il 29 marzo.
Se il testo fosse respinto, ha detto al Sunday Times, questo “manderebbe in frantumi il legame di fiducia tra l’elettorato e il parlamento”. Il ministro ha quindi sottolineato che sarebbe “sicuro al 100%” della Brexit solo se i parlamentari appoggiassero l’accordo.
Da parte sua, il ministro della Difesa britannico, Gavin Williamson, ha detto al Sunday Telegraph che il Regno Unito potrebbe aprire nuove basi militari nei Caraibi e in Estremo Oriente dopo l’uscita dall’Unione europea. L’iniziativa rientrerebbe in una strategia volta a dare al Paese un ruolo da “vero e proprio attore globale” dopo la Brexit.
“Questo è il nostro più grande momento come nazione dalla fine della seconda guerra mondiale”, ha spiegato Williamson. Un momento in cui “possiamo riproporci in un modo diverso, possiamo giocare il ruolo sul palcoscenico mondiale che il mondo si aspetta che giochiamo”.
Il ministro ha inoltre previsto un forte cambiamento del focus politico di Londra dopo la Brexit, con rapporti più stretti con l’Australia, il Canada, la Nuova Zelanda, l’Africa ed i Caraibi.
Proprio in questi giorni il Times di Londra ha pubblicato un report che individua, come possibili effetti di una Brexit No deal, tagli alle tasse e ai tassi d’interesse nonché il ritorno a una forma di quantitative easing.