Sembrava dovesse essere una giornata euforica quella odierna, in particolare per l’ indice Nasdaq composite, che in apertura era volato su nuovi, ennesimi massimi del 2003, sulla scia dei risultati decisamente confortanti diffusi ieri a mercato chiuso dal colosso dei chip Intel.
In seguito, però sono prevalse le prese di beneficio e attorno a metà giornata tutti e tre i principali indici sono poco variati, in attesa che il Beige Book della Federal Reserve delinei come di consueto il quadro complessivo dell’ attuale congiuntura nei diversi distretti. Proprio dai dati congiunturali, peraltro, oggi inizialmente la Borsa aveva preso spunto per salire ulteriormente, ed il Nasdaq sembrava avviato a recuperare quota 2000 punti.
Infatti, l’ indice Empire Manufacturing, che monitora l’ attività del comparto industriale nello Stato di New York, ad ottobre è arrivato al massimo storico, a 33,7, ben oltre le previsioni degli economisti. Al tempo stesso, le vendite al dettaglio a settembre, pur in calo dello 0,2%, hanno evidenziato al netto del comparto automobilistico una crescita dello 0,3%, mentre il dato riferito ad agosto è stato rivisto in significativo rialzo (+1,2% contro il +0,7% inizialmente comunicato).
Gli ingredienti di conseguenza c’ erano tutti questa volta per pronosticare una seduta decisamente brillante, ma il mercato azionario ha poi deciso di soprassedere, in attesa appunto del Beige Book, per via delle inevitabili prese di beneficio.
Intel, maggior produttore di semiconduttori per computer, guadagna 1,02 dollari, a 32,1 dollari, come conseguenza appunto della trimestrale positiva e sopratutto delle previsioni confortanti circa le prospettive del settore. Un analista di Merrill Lynch, Joseph Osha, per questi motivi ha alzato il target sul titolo a 40 dollari, considerando ampiamente sottovalutate le attuali quotazioni. Il rialzo di Intel sostiene altri titoli del settore, come Advanced Micro Devices, che a sua volta sale di 30 cents, a 13,93 dollari, e Applied Materials (+68 cents, a 21,58 dollari).
Bene, nello stesso comparto, anche Teradyne, +1,1 dollari (a 20,69) ed in questo caso si tratta del rialzo più consistente fra i titoli compresi nell’ indice S&P 500. Teradyne ha reso noto che nel terzo trimestre le perdite si sono peraltro sensibilmente ridotte, a 53,5 milioni di dollari dai precedenti 166,8 mln.
Sempre fra i tecnologici, sale anche SanDisk, +4,03 dollari (a 79,47) in quanto il maggiore produttore di flash-memory card utilizzate nella fotografia digitale ha comunicato utili più che quadruplicati nel terzo trimestre, mentre il giro d’ affari é raddoppiato. Nel comparto energetico, Rowan, che opera nella trivellazione dei pozzi petroliferi, perde 1,32 dollari, a 24,46. Nel terzo trimestre in questo caso l’ utile è salito del 14%, ma in misura inferiore rispetto alle stime degli analisti.
Nel settore della Sanità Triad Hospitals cede 3,67 dollari (a 29,2) in quanto la trimestrale per questa catena ospedaliera ha registrato una contrazione dei profitti, a causa di mancati pagamenti. Fra i big del listino, General Motors cede mezzo punto percentuale, a 43,75 dollari, dopo aver licenziato una trimestrale positiva ma influenzata soprattutto dalla performance della propria consociata finanziaria.
Infine, Coca-Cola Enterprises, maggiore imbottigliatore di bevande di tipo leggero, sale di 89 cents, a 20,59 dollari. Il terzo trimestre nella fattispecie si è chiuso con utili più elevati delle attese ed oltre a questo la previsione di utile riferita a tutto il 2003 (1,33 dollari per azione) batte le previsioni degli analisti.