Pugno duro del governo francese contro i gilet gialli. Da quando sono iniziate le manifestazioni di protesta in Francia ci sono stati sei morti e oltre 1.400 feriti senza dimenticare i migliaia di arresti ogni settimana, secondo i rapporti internazionali. Solo lo scorso fine settimana circa 50.000 manifestanti hanno manifestato in diverse città, portando a scontri significativi a Parigi, Bordeaux e Rouen. Sicuramente un numero più basso rispetto a quello registrato nelle prime manifestazioni ma, come fano notare molti commentatori, oggi le proteste dei gilet gialli si caratterizzano per maggiori episodi di violenza.
Da qui il Parlamento francese potrebbe presto valutare una nuova legge che rende illegale qualsiasi dimostrazione se non preventivamente approvata dalle autorità. Uno sorta di legge marziale quelle pensata dal governo. A parlare in un un’intervista alla rete TF1, il primo ministro, Édouard Philippe il quale ha rivelato come il governo di Parigi stia valutando sanzioni e misure punitive in caso di proteste non notificate preventivamente alle autorità. Non solo, l’utilizzo di cappucci o maschere da parte dei manifestanti sarà ugualmente punito e, soprattutto, è allo studio la possibilità di applicare alle proteste di piazza le misure restrittive già in vigore anche in Francia per combattere la violenza negli stadi. Come i tifosi di calcio oggetto dell’attenzione della polizia, anche i manifestanti come quelli dei “gilet gialli” e non solo,potranno essere schedati e, sulla base di valutazioni arbitrarie delle forze dell’ordine e del governo, saranno preventivamente privati del diritto di protestare.
Il governo sosterrà una nuova legge che punisce coloro che non rispettano l’obbligo di dichiarare [proteste], coloro che prendono parte a dimostrazioni non autorizzate e coloro che arrivano alle dimostrazioni indossando maschere in viso.
Una legge che tenta di reprimere un movimento diventato in un certo senso virale anche fuori dai confini francesi dove tante sono le proteste ispirate ai gilet gialli.