Brexit, governo May incassa la fiducia: ora viene la parte più difficile
Come previsto, malgrado venisse dalla sconfitta più clamorosa in 95 anni di storia nel Regno Unito 24 ore prima, il governo guidato da Theresa May è sopravvissuto e ha incassato la fiducia del parlamento. La mozione di sfiducia avanzata dal leader dell’Opposizione del Labour Jeremy Corbyn non è passata per 14 voti. In 325 hanno votato a favore di May e in 306 contro. C’era però bisogno dei due terzi del parlamento per poter cacciare la leader dei conservatori da Downing Street.
Ieri durante il voto sull’accordo stretto con la Ue sulla Brexit, il governo “zombie” come lo ha definito Corbyn si era schierata nettamente a sfavore del testo. Se le cose rimarranno così fino al 29 marzo, si verificherà uno scenario definito da molti caotico e disastroso per l’economia e gli affari britannici: il ‘no-deal’. May avvierà fin da subito i colloqui con i leader degli altri partiti britannici per trovare un compromesso sul testo e in parallelo chiederà di ottenere per lo meno qualche promessa all’UE che la aiuti a convincere i suoi parlamentari. Ha soli tre giorni lavorativi di tempo per riuscirci, ovvero cinque giorni.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.