Economia

Huawei sotto accusa per furto di segreti commerciali Usa

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Non c’è pace per Huawei. Il colosso cinese nel mirino degli States per sospetto spionaggio per conto del governo di Pechino deve far fronte ad un’inchiesta penale avviata proprio dagli inquirenti federali statunitensi.

Il sospetto è che Huawei abbia rubato segreti commerciali a danno di gruppi statunitensi come la compagnia telefonica T-Mobile. Lo rivela oggi il WSJ, secondo cui i procuratori federali hanno messo in luce tra le altre cose il passaggio a Huawei del know how per robot, chiamato Tappy, che T-Mobile US aveva sviluppato nei propri laboratori dello stato di Washington per i test sui suoi smartphone. L’inchiesta, a detta del WSJ, è in fase avanzata e potrebbe tradursi in accuse formali a breve.

La notizia dell’indagine è l’ultima tegola che si abbatte su Huawei, dopo l’arresto qualche settimana fa in Canada della direttrice finanziaria dell’azienda, nonchè figlia del fondatore, Meng Wanzhou con l’accusa di aver violato sanzioni Usa legate all’Iran. Dal canto suo la Meng ha respinto le accuse e ha ottenuto il rilascio su cauzione. Nei giorni scorsi l’arresto in Polonia di un executive di Huawei, accusato di spionaggio per conto del governo cinese. Tutte notizie che finiscono per avvalorare la tesi sostenuta dal governo americano che vede la Huawei strumento di spionaggio nelle mani del governo cinese.

E proprio per smentire queste voci insistenti, pochi giorni fa il numero uno del gruppo, Ren Zhengfei è intervenuto in un rara apparizione pubblica in cui ha negato fermamente le accuse.

Amo il mio Paese, sostengo il mio paese, ma non farò mai niente per danneggiare qualsiasi Paese al mondo (…) Il messaggio che voglio comunicare è: collaborazione e successo condiviso. In un mondo ad alta tecnologia, è impossibile per una singola azienda o per un singolo Paese sostenere i bisogni del mondo”.