La minaccia di uno scenario no-deal per la Brexit potrebbe essere esclusa dal tavolo delle trattative nel giro di pochi giorni, con una possibile “revoca” dell’articolo 50, che riguarda il divorzio dall’Ue.
Lo riferisce oggi il Telegraph, che ha riportato il contenuto di una registrazione riservata dell’incontro svoltosi tra il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond e una platea di 330 imprenditori tra cui erano presenti i vertici di Amazon, Siemens, BP e Tesco.
L’incontro della durata di circa un’ora, a cui hanno partecipato anche il segretario per gli Affari Economici Greg Clark e il Segretario della Brexit Stephen Barclay, sarebbe avvenuto subito dopo la bocciatura netta in Parlamento dell’accordo siglato dalla May e Bruxelles. Hammond avrebbe detto agli industriali di “non voler nascondere la dimensione della sconfitta di oggi”.
“È stata una delusione ma non del tutto una sorpresa. Ritengo che la cosa importante sia che la premier ha risposto al voto con una strategia chiara per trovare un punto di condivisione alla Camera dei Comuni”.
Il Cancelliere dello Scacchiere, rispondendo alla richiesta di rassicurazioni da parte del numero uno di Tesco soprattutto, ha spiegato che la prossima settimana potrebbe essere presentata una proposta di legge per scongiurare qualsiasi scenario disastroso ‘no-deal’.
Brexit senza accordo? Scenario disastroso sarà scongiurato
Il testo, che costringerebbe il governo a rinviare l’articolo 50, dovrà prima trovare però l’appoggio dei ministri ma se così fosse dovrebbe superare lo scoglio parlamentare, rappresentando esso “l’ultimo baluardo” contro uno scenario di ‘no-deal’.
La grande maggioranza dei deputati della Camera dei Comuni è infatti assolutamente contraria all’uscita dall’Ue senza un accordo, per via del caos e delle conseguenze deleterie che avrebbe per gli affari commerciali e l’economia.
“Come parlamentare posso semplicemente dire che mi è chiaro che c’è un’ampia maggioranza nella Camera dei Comuni che non si oppone a nessun accordo in nessuna circostanza”.
Secondo Hammond la norma costringerebbe il governo a chiedere un prolungamento dei termini dell’articolo 50. Una mozione che potrebbe essere approvata e sarebbe “l‘ultima spiaggia” contro il mancato accordo” sulla Brexit, contro cui esiste “una larga maggioranza”.
“Potremmo estendere la scadenza dell’articolo 50 per darci più tempo? La risposta semplice è che l’Unione Europea non prenderà in considerazione la richiesta di proroga …. a meno che non abbiamo un piano chiaro per procedere. (…) Se necessario [torniamo] all’UE per concordare le modifiche necessarie per ottenere tale consenso. E in quel momento, se sarà necessario più tempo, negozieremo con l’UE”.
Una fonte del Tesoro ha precisato che Hammond non stava dicendo di essere favorevole a una proroga o a una revoca dell’articolo 50, ma che stava spiegando quali erano scenari e possibilità in questa situazione. Il governo May ha tempo fino a lunedì 21 per rivedere il testo da portare in parlamento per l’approvazione. Altrimenti le possibilità saranno fondamentalmente due: “no-deal” oppure rinvio della deadline del 29 marzo.