Basterebbe uno shock ulteriore per far sprofondare l’economia mondiale in una fase di recessione. A sostenerlo è il chief economist di IHS Global Insight Nariman Behravesh, che è intervenuto al World Economic Forum di Davos in corso in Svizzera.
Per recessione si intendono due trimestri consecutivi di contrazione del Pil. “Quest’anno le probabilità di vedere una recessione sono circa di una su tre, ma l’anno prossimo saliranno al 50%“, ha detto al Guardian l’economista interpellato a margine del World Economic Forum, a cui partecipano le élite mondiali del settore pubblico e privato.
“Per il 2021 ci sono gli stessi rischi”, dice l’esperto. “La crescita non sarà abbastanza sostenuta e non ci vorrà un grande shock per provocare una recessione”.
Behravesh si dice particolarmente preoccupato dalla situazione della Cina, alle prese sia con un rallentamento del ritmo di crescita dell’economia, sia con una bolla dei crediti. Uno degli eventi che potrebbe portare a una recessione globale è proprio direttamente legato a Pechino e riguarda il possibile intensificarsi della guerra commerciale. Ma “la causa più probabile potrebbe essere semplicemente un errore politico.
Se si guarda alla performance e allo stato di salute delle prime tre economie al mondo, non c’è da essere troppo pessimisti, secondo Behravesh. Gli Stati Uniti sono stati favoriti dal pacchetto di tagli fiscali una tantum dell’amministrazione Trump. L’area euro da parte sua sta registrando un’espansione lenta e le autorità in Cina stanno cercando di alimentare l’attività.
“Sono preoccupato per la Cina. È sorprende quanto inizi a sembrare fragile l’economia. Improvvisamente quello che sembrava un colosso sta incominciando a barcollare“.