Pil Italia: anche l’Ocse pronto a rivedere al ribasso stime Pil
Nella raffica di revisioni al ribasso sulle stime del Pil Italia si aggiunge anche l’Ocse. Le nuove stime dell’istituto di Parigi, che saranno diffuse a marzo, potrebbero tagliare la previsione di crescita per l’Italia.
Lo ha confermato ieri Angel Gurrìa, segretario generale dell’organizzazione, a margine dei lavori del Forum economico mondiale. Alla domanda se sia in arrivo un taglio per la crescita dell’Italia nel 2019 anche da parte dell’Ocse, dopo che ieri il Fondo monetario internazionale l’ha rivista a 0,6% dall’1%, Gurria ha risposto “sì, può essere”.
Le ultime stime dell’Osce sulla crescita italiana, a novembre 2018, indicavano 0,9% per il 2019, ed erano già riviste al ribasso dall’1,1% di appena due mesi prima. Lo 0,9% anticipato per l’Italia era il tasso di crescita più basso per i 30 Paesi membri dell’Ocse salvo la Turchia e l’Argentina.
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Wall Street ha aperto in calo dopo che i prezzi alla produzione di novembre hanno superato le aspettative, crescendo dello 0,4% rispetto al mese precedente. L’aumento ha sorpreso gli analisti, che si aspettavano un rialzo dello 0,2%. Anche i sussidi di disoccupazione sono stati superiori alle attese, con un incremento di 17.000 richieste.
Chiusura poco mossa per le borse europee, dopo la riunione della Bce e le parole di Lagarde. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina a +0,4%
Nel mese di novembre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% rispetto al mese precedente, superando le previsioni degli analisti. L’aumento annuale è stato del 3%, con la componente ‘core’ in linea con le attese.
La BCE ha aggiornato le sue previsioni sull’inflazione per i prossimi anni, con un focus sull’inflazione core e di fondo. Le proiezioni mostrano una crescita progressiva fino al 2027, con variazioni rispetto alle stime precedenti.