Borse europee in ordine sparso, a Milano Moncler vola sulla scia di LVMH
Le principali borse d’Europa hanno archiviato la seduta in ordine sparso. L’indice paneuropeo EuroStoxx 50 ha guadagnato lo 0,26% ma non tutte le piazze hanno chiuso in rialzo. Ottima performance per la Borsa di Londra (+1,58%), che archivia la giornata a 6.941,63 punti. Tra i singoli titoli, vola LVMH (+6,87%) dopo la pubblicazione dei risultati del 2018, che sostengono l’intero comparto del lusso: Kering fa +3,32%. Vendite su Banco Santander (-1,78%) dopo la delusione per i conti trimestrali.
Piazza Affari chiude in rialzo, con il Ftse Mib che cresce dello 0,36%. In testa al listino italiano si piazza Moncler (+5,94%) sulla scia dei risultati positivi della concorrente LVMH. Seguono, seppur a distanza, le aziende della galassia Agnelli: Ferrari +1,79%, Exor +1,74% e FCA +1,32%. Ancora vendite su Juventus (-4,06%). Inverte la rotta Azimut (-1,49%).
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.