L’ennesimo scontro all’interno del governo giallo-verde si consuma questa volta in merito alla questione Venezuela. Spagna, Germania, Regno Unito, Francia, Olanda, Portogallo, Austria, Svezia hanno riconosciuto come presidente ad interim, fino a nuove elezioni, il presidente dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidò, oppositore di Nicolas Maduro.
L’Italia invece ha bloccato il comunicato con cui l’Unione europea a 28 riconosceva a Juan Guaidò il ruolo di presidente ad interim del paese. Una fonte della Farnesina ha precisato alla Reteurs che la posizione italiana è in linea con quella dei partner Ue, eccetto che “per ora non riconosciamo Guaido come presidente ad interim”.
Anche noi vogliamo che siano indette le elezioni presidenziali.
In serata un nota di Palazzo Chigi.
L’Italia appoggia il desiderio del popolo venezuelano di giungere nei tempi più rapidi a nuove elezioni presidenziali libere e trasparenti, attraverso un percorso pacifico e democratico, nel rispetto del principio di autodeterminazione».
Accanto all’Italia anche l’Irlanda si dice in attesa di nuove elezioni. Ad intervenire anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
L’Italia assuma con senso di responsabilità e chiarezza, una linea condivisa con tutti gli alleati e i partner europei. Non ci può essere incertezza né esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall’altro la violenza della forza”.
“Non stiamo facendo una bella figura” sarebbe il commento del vicepremier Matteo Salvini sul caso. Lo stesso Guaidò, presidente dell’Assemblea nazionale ha lanciato un appello al nostro paese tramite una serie di interviste al Corriere della Sera e a Il Giornale chiedendo a Roma di unirsi agli altri Paesi dell’Europa occidentale e al tempo stesso ha annunciato per il prossimo 14 febbraio una conferenza presso l’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) a Washington per discutere l’invio di assistenza umanitaria al suo paese.