Unicredit è al di sopra dei requisiti patrimoniali fissati dalla Bce. Lo rende noto lo stesso gruppo bancario guidato da Jean-Pierre Mustier. La banca annunciato di aver ricevuto la comunicazione da parte della banca centrale europea in merito alla decisione finale riguardante i requisiti patrimoniali.
È l’esito del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – Srep). Nel dettaglio la banca di Piazza Gae Aulenti dovrà rispettare i seguenti requisiti patrimoniali su base consolidata a partire dal primo marzo 2019. Il 10,07% del tasso CET1, l’11,57% del Tier 1 ratio e il 13,57% del Total Capital ratio.
“Tutti i coefficienti patrimoniali sono comprensivi dei seguenti cuscinetti di capitale da soddisfare tramite CET1: requisito di Pillar 2 (P2R) del 2%, riserva di conservazione del capitale (CCB) del 2,5%, riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (G-SII) dell’1% e riserva di capitale anticiclica (CCyB)1 dello 0,07%”.
Unicredit, Bce detta linee guida sui crediti deteriorati
Alla fine del 2018, i coefficienti patrimoniali di UniCredit su base consolidata risultavano del 12,13% per quanto riguarda il CET1 ratio transitorio (12,07% su base fully loaded). Erano del 13,64% per il Tier 1 ratio transitorio e del 15,80% per il Total Capital ratio transitorio.
Sulla base dello SREP, la Banca centrale guidata da Mario Draghi ha anche informato UniCredit delle sue raccomandazioni di vigilanza in merito alla copertura dei crediti deteriorati.
“Come già annunciato il 16 gennaio 2018, UniCredit ritiene che il dialogo normativo con la BCE possa portare a un impatto basso”. Per la precisione “a una sola cifra in termini di punti base sul suo CET1 ratio in riferimento alla copertura aggiuntiva del suo stock di crediti deteriorati“. Questo “per ogni anno fino al 2024, data indicata dalla BCE nella sua comunicazione”.
A Piazza Affari stamani il titolo Unicredit viaggia al rialzo, e attualmente fa segnare un più 2,50% a quota 10,49 euro.