Società

Soros: “Ue rischia la stessa fine dell’Urss”

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“L’Europa cammina sonnambula verso l’oblio, le persone devono svegliarsi prima che sia tardi”: lo ha scritto il finanziere e filantropo George Soros, prima di aggiungere: “se non avverrà, l’Unione europea prenderà la stessa strada dell’Unione sovietica nel 1991”. Cioè si disgregherà. L’intervento, comparso su Project Syndacate, fa involontariamente un paragone caro all’euroscetticismo, che spesso avvicina l’Ue alla “dittatura”. Soros, rimarca il concetto, sostenendo che la politica dei partiti europei dovrà anteporre gli interessi dell’Ue ai propri, o sarà la fine del progetto europeo. “L’attuale guida europea ricorda l’Ufficio politico del Pcus, quando, dopo il collasso dell’Unione sovietica, seguitava ad emettere decreti come se fossero ancora rilevanti”.

Secondo Soros, alle prossime elezioni europee i populisti potranno contare su un vantaggio rispetto ai partiti tradizionali: il fatto che la vecchia politica resti divisa su questioni che ora non avrebbero più senso. “Il sistema partitico dei singoli stati riflette le divisioni che contavano nel diciannovesimo e ventesimo secolo, come il conflitto tra capitale e lavoro. Ma la divisione che conta di più oggi è tra le forze pro e anti-europee”. In questo senso, il monito del finanziare sembra in linea con il pensiero del fronte nazionale propugnato, in Italia, da Carlo Calenda.

Fra le ragioni che hanno visto trionfare in Italia i partiti anti-sistema, Soros individua la politica europea nella gestione del fenomeno migratorio. Il fondatore della Open Society, infatti, ritiene che l’Ue abbia “commesso un errore fatale nel 2017 applicando rigorosamente l’accordo di Dublino, che grava ingiustamente paesi come l’Italia in cui i migranti entrano per la prima volta nell’Ue. Ciò ha spinto l’elettorato prevalentemente pro-europeo e pro-immigrazione italiano tra le braccia del partito della Lega, antieuropea, e del Movimento cinque stelle nel 2018”. E mentre “Il Partito democratico è in disordine… la parte significativa dell’elettorato che rimane europeista non ha un partito per cui votare”.

Due sono le strategie che Soros suggerisce per ostacolare l’avanzata degli euroscettici: riconoscere la portata della minaccia che questi ultimi rappresentano. E poi risvegliare la maggioranza dormiente che è pro-europa e mobilitarla per difendere i valori sui quali l’Ue è stata fondata.