Archiviato il piano di acquisto di 2,6 trilioni in bond per stimolare la crescita, la BCE sta ora preparando il terreno per concedere alle banche prestiti a più lungo termine per garantire che il credito scorra verso l’economia anche durante il rallentamento economico.
Nonostante ieri l’esponente della Bce, Peter Praet, abbia detto che una decisione non è certa, il mercato continua a scommettere che in occasione della prossima riunione in calendario il 7 marzo, la banca centrale europea procederà al varo di nuovo Tltro, o un programma simile, per alleviare i problemi di raccolta delle banche europee e sostenere i prestiti a famiglie e imprese.
Di questa idea sono gli analisti di Moody’s, che in un report diffuso ieri hanno scritto:
“un nuovo round di Tltro è lo scenario più probabile in un contesto in cui la crescita si indebolisce nell’area euro e nel mondo, i mercati della raccolta sono volatili soprattutto nell’Europa meridionale, le spinte inflazionistiche rimangono attenuate”. “Al contrario – spiega l’agenzia di rating – l’eventuale scelta della Banca centrale europea di non offrire un altro Tltro sarebbe di fatto una stretta nella politica monetaria, realizzabile soltanto se la maggior parte delle banche dell’eurozona potessero trovare risorse alternative nella raccolta per pagare i Tltro in scadenza”.
Le banche dell’Europa meridionale sono i maggiori beneficiari dell’attuale Tltro. In Italia e Spagna alla fine del 2018 i finanziamenti Tltro rappresentavano oltre il 6% degli asset. Gli istituti di credito italiani, in particolare, hanno quasi 240 miliardi di finanziamenti Tltro, pari a oltre un terzo dell’ammontare complessivo.
Le previsioni di Moody’s appaiono realistiche alla luce del recente giudizio cupo espresso dal board Bce sulla zona euro durante la loro ultima riunione di politica monetaria. Board durante il quale i membri dell’istituto di Francoforte hanno chiesto rapide analisi sui vantaggi di concedere prestiti più a buon mercato alle banche.