Fallimenti in calo: 2014 anno record per imprese chiuse
In calo del 5,9% rispetto al 2018 i fallimenti delle imprese italiane che toccano 11.233 contro 11,939 di un anno prima. Questi i numeri resi noti dall’Analisi dei fallimenti in Italia condotta da CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.
L’analisi di CRIBIS ha rilevato come negli ultimi 10 anni il 2014 è stato l’anno con più imprese fallite nel settore “commercio” (4643), “industriale” (3.343) ed “edilizia” (3.343), mentre il 2015 è stato l’anno nero per il settore servizi (3.019). Lo scorso anno sono stati 3.475 fallimenti nel settore “commercio” (-6,4%) e 2.609 nei “servizi” (-6,7%).
La regione dove si registra il più elevato numero di fallimenti (2.433, 21,8% del totale) è la Lombardia seguita da Lazio (1417, 12,7%) e dalla Toscana (933, 8,3%), mentre il Piemonte è la regione dove è più alto il numero di aziende costrette a chiudere i battenti (720).
“I dati sui fallimenti 2018 – commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS – confermano un trend positivo che va avanti dal 2015 e che vede il numero delle aziende costrette a chiudere i battenti ridursi sempre più. Tra 2016 e 2017 (-11,3%) abbiamo rilevato il calo maggiore mentre in termini assoluti l’anno più negativo del decennio è stato proprio il 2014, quando ben 15336 aziende sono state costrette a portare i libri in tribunale. Il numero di fallimenti registrato lo scorso anno, è inferiore a quanto avevamo rilevato nel 2011, quando le imprese costrette a chiudere per il cattivo andamento del business erano state 11.840”.
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