Elezioni europee alle porte e rischi di ingerenze dietro l’angolo. Questo il monito che Dan Coats, direttore della National Intelligence, l’agenzia che coordina i servizi segreti americani ha lanciato ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento Ue.
Il problema sono le fake news in arrivo «da una quindicina di Paesi» e in cima alla lista dei sospetti statunitensi cè il Cremlino. Arrivato a Washington Tajani aveva detto ai giornalisti italiani che la Commissaria Mariya Gabriel da mesi sta lavorando sul contrasto alle intrusioni informatiche e alla propaganda alimentata proprio dalle fake news.
Secondo un sondaggio condotto dalla stessa Unione europea lo scorso settembre, il 73% degli elettori europei è molto preoccupato della disinformazione. A dare notizie false sono i cosiddetti bot automatizzati, quelli presenti sui social network sotto forma di falsi profili, veri e propri algoritmi di intelligenza artificiale che riescono a comprendere in modo abbastanza efficace il linguaggio di utenti umani che interagiscono con loro. Il problema è che i social traboccano di profili falsi ossia bot automatizzati e le prossime elezioni europee di maggio sono un’occasione ad hoc per realizzare questi falsi profili social.
Sulle pagine de IlSole24Ore il direttore del settore cybersicurezza all’Estonian Information System Authority spiega il funzionamento.
I “bot” lavorano ventiquattro ore al giorno per sette giorni alla settimana e hanno raggiunto un livello di sofisticazione che rende difficile far capire se si tratta di un robot o di un essere umano (…) «hanno un livello di partecipazione al voto tradizionalmente basso e 27 diversi sistemi elettorali: rappresentano quindi un terreno assai promettente per il voto di protesta e le prese di posizione estreme».