Potrebbe arrivare la svolta per il caso della TAV grazie allo zampino del premier Conte secondo cui l’opera non si può bloccare e tenterà la mediazione tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Sul tavolo del presidente del Consiglio sarebbe arrivata una mini-analisi costi/benefici a integrazione del primo documento curato dalla squadra di Marco Ponti e che prevede un calo delle perdite italiane da 7 a 3,5 miliardi di euro.
La nuova mini analisi sul tavolo di Conte
Proprio a Marco Ponti, Giuseppe Conte avrebbe commissionato un’integrazione all’analisi tanto discussa, chiedendo di calcolare le sole perdite sulla parte italiana della Tav, da cui emerge un rosso meno forte. Dati alla mano il presidente del Consiglio incontrerà Emmanuel Macron per ritrovare l’intesa. Il fine ultimo è non perdere i finanziamenti comunitari ed evitare il referendum o un difficile passaggio parlamentare che potrebbe minare l’equilibrio su cui si regge il governo giallo-verde.
“Ponti ha fatto un supplemento di integrazione, io ho semplicemente detto che se fosse necessario, una volta riuniti intorno al tavolo con i ministri competenti e con dossier e documenti alla mano, potremmo chiedere un supplemento di indagine”, ha affermato Conte, in un colloquio con LaStampa, a proposito della Tav: “Se dovesse emergere qualche profilo di quella valutazione costi-benefici che merita approfondimento chiederò agli esperti che hanno redatto quella relazione e, in piena trasparenza, condurremo questo percorso e comunicheremo il risultato”.
Mentre il M5S si mostra intransigente a non realizzare la tratta Torino-Lione, di tutt’altra idea la Lega che rilancia nelle ultime ore una mini TAV, congelando l’adeguamento della tratta italiano e quindi meno stazioni sul tratto italiano che porterebbero risparmi che potrebbero superare il miliardo di euro.
Conte pensa a un vertice decisivo nella prossima settimana. L’11 marzo c’è il consiglio di amministrazione di Telt, la società responsabile della realizzazione dell’opera. L’avvio dei bandi permetterà di avere almeno sei mesi in più per mettere in piedi un progetto alternativo.