Warren Buffet non delude gli azionisti. Nonostante il noto finanziere americano abbia confermato, durante un’intervista alla CNBC, la difficoltà di battere l’S&P 500, guardando gli eventi degli ultimi tre anni, la storia sembra avere contorni diversi.
Come si legge in un articolo pubblicato sul Il Sole 24 Ore:
“Se limitiamo l’analisi agli ultimi tre anni, periodo nel quale Buffett non ha fatto grandi acquisizioni, la sovraperformance resta con un distacco di circa 7 punti percentuali. La scelta è sempre quella su aziende che hanno elevati flussi di cassa, business sostenibili che possono produrre alti dividendi che vengono incamerati e mai distributi. Buffett infatti non ha mai assegnato cedole ai suoi azionisti: è l’incarnazione della strategia di creazione di valore nel lungo periodo attraverso l’accumulazione”.
E che le scelte azionarie di Buffett si siano rivelate, seppure con qualche scivolone, lungimiranti, lo dimostra lo stato di buona salute della holding che raccoglie tutte le sue partecipazioni, ovvero la Berkshire Hathaway, che nell’ultimo bilancio annuale ha mostrato un utile di 4 miliardi di dollari. Questo nonostante le perdite registrate nel quarto trimestre.
Quali sono i cavalli di battaglia di Buffett? A fine di dicembre, Berkshire Hathaway, aveva in pancia partecipazioni in una cinquantina di società quotate negli Stati Uniti.
“Le partecipazioni – come si legge ancora nell’articolo del Sole 24 Ore – che singolarmente superavano i 10 miliardi di dollari, sono Apple (il titolo che registra in assoluto la maggiore esposizione), American Express, Bank of America, Kraft, Coca-Cola e Wells Fargo. E proprio lo scivolone in Borsa sempre in febbraio di Kraft è costato 4 miliardi all’oracolo di Omaha, ma questo non mette in discussione la sua strategia. Dal 1965 il ritorno annualizzato del suo titolo è del 20% circa, ovvero il doppio dell’indice S&P 500”.