Theresa May conferma la strategia, flirtare con i laburisti promettendo nuove tutele per la classe lavoratrice, in cambio di un prezioso voto a favore del Brexit deal. Il prossimo meaningful vote della Camera dovrebbe avere luogo entro il 12 marzo. Il primo ministro britannico ha ribadito la linea, in un tweet:
“Il Regno Unito ha una orgogliosa tradizione nell’aprire la strada ai diritti dei lavoratori. Ecco perché abbiamo promesso nuove misure per proteggere e migliorare tali diritti mentre stiamo lasciando l’Ue, dando al Parlamento, ai sindacati e alle imprese un maggiore ruolo nel plasmare i diritti dei lavoratori dopo la Brexit”, ha dichiarato May.
.@FitzMP is right, the UK has a proud tradition of leading the way in workers’ rights. That’s why we’ve pledged new measures to protect and improve those rights as we leave the EU, giving Parliament, unions and businesses an enhanced role in shaping workers’ rights after Brexit. https://t.co/fH44vYj4EU
— Theresa May (@theresa_may) 6 marzo 2019
Downing Street afferma che dopo Brexit il parlamento britannico potrà votare i miglioramenti ai diritti dei lavoratori introdotti dall’Ue, una volta che la legge comunitaria non sarà più direttamente applicabile nel Regno Unito, ha spiegato Euronews.
Finora la posizione ufficiale del Labour si è dimostrata scettica in merito alle proposte di May, bollate come “retorica vuota”. Ma il parlamentare laburista, Jim Fitzpatrick ha commentato con favore il pacchetto del primo ministro, annunciando che potrebbe rendere meno indigesto il Brexit deal.
“Oggi il governo si è impegnato a introdurre nella legislazione il diritto, riconosciuto al Parlamento del Regno Unito, di prendere in considerazione eventuali cambiamenti futuri nella legislazione dell’Ue che rafforzino i diritti dei lavoratori”, ha scritto Fitzpatrick su Huffington Post. “Non solo, il governo si è impegnato ad adottare la ‘direttiva sull’equilibrio della vita lavorativa’, anche se entrerà in vigore dopo che il Regno Unito avrà lasciato l’Ue”. In conclusione “esaminerò nuovamente l’accordo sulla Brexit la prossima settimana – sostenuto dalle concessioni sui diritti dei lavoratori – e invito caldamente i miei colleghi parlamentari laburisti a fare lo stesso”.