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Gli 007 spagnoli: la Cia è coinvolta nel blitz all’ambasciata nordcoreana

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Un intrigo internazionale che, come nei migliori film di spionaggio, vedrebbe protagonista la Cia. E’ quanto risulta dalle indagini dei servizi segreti spagnoli, secondo i quali l’agenzia di intelligence americana avrebbe avuto legami con due dei soggetti protagonisti di un blitz nell’ambasciata nordcoreana a Madrid, lo scorso 22 febbraio.

Lo riporta il quotidiano spagnolo El Pais, precisando che “almeno due dei 10 assalitori, che hanno picchiato e interrogato le otto persone che erano nella legazione, sono stati identificati e hanno collegamenti con i servizi segreti statunitensi”. La Cia ha negato ogni coinvolgimento, ma le risposte fornite alle autorità spagnole sono state descritte come “poco convincenti” da fonti governative.

L’ambasciatore nordcoreano in Spagna Kim Hyok Chol (in foto, al centro), ritenuto “poco gradito” dal Paese iberico è stato espulso dal settembre 2017. Nel frattempo, sarebbe diventato uno degli uomini più vicini al dittatore Kim Jong-un. L’ipotesi che si è fatta strada è che l’irruzione di tipo militare compiuta nell’ambasciata fosse finalizzata ad estorcere informazioni. Il capo del manipolo si sarebbe isolato con il responsabile dell’ambasciata, interrogandolo in una stanza separata dagli altri ostaggi.

Cinque giorni dopo Donald Trump e Kim si sarebbero incontrati in Vietnam, in quello che poi si è rivelato un flop diplomatico per l’amministrazione statunitense.
Non è possibile confermare la paternità dell’azione alla Cia, ma i servizi segreti spagnoli sono convinti che si sia trattato di un’azione fuori dalla portata di criminali comuni.

“L’operazione era perfettamente pianificata, come se fosse un comando militare, e gli assalitori sapevano cosa stavano cercando; niente soldi o gioielli: solo file di computer e telefoni cellulari, che sono stati presi”, riporta El Pais.

Un’azione di questo tipo, se coordinata da un Paese straniero, sarebbe stata condotta allo scuro delle autorità spagnole – violando le norme internazionali che regolano questo genere di operazioni. Anche se scatterà l’arresto dei soggetti identificati, è difficile che il coinvolgimento della Cia potrà essere dimostrato con prove oggettive.