Prada: conti non convincono, analisti bocciano il titolo
Pioggia di bocciature sul titolo Prada dopo che il gruppo italiano del lusso Prada, quotato a Honk Kong, ha annunciato venerdì, quando il mercato cinese era già chiuso, ricavi 2018 di nuovo in crescita dopo quattro anni a 3,14 miliardi e un Ebit in calo del 10% a 377 milioni.
Gli analisti si aspettavano dati migliori (3,17 miliardi di ricavi e Ebit a 377 milioni le stime Refinitiv). CMB International ha confermato “hold” ma ha tagliato il target a 24,84 dollari da 28,67 dollari. Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio a “reduce” da “hold”, Deutsche Bank ha ridotto il target a 33 da 34 dollari di Hong Kong. Prada ha sottoperformato l’indice Commerce & Industry di circa 14 punti percentuali nell’ultimo mese.
Ieri il titolo è arrivato a perdere oltre 10% con volumi record sul finale della seduta e torna sui minimi di metà gennaio a 22,10 dollari di Hong Kong.
Breaking news
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.
Samsung Electronics ha svelato un piano di riacquisto di azioni pari a 10.000 miliardi di won, con l’obiettivo di incrementare il valore per gli azionisti, da completare entro il 2025.