Società

L’altra Tav in stand by da vent’anni: l’odissea della stazione Belfiore

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Non solo Tav. Tra le grandi opere che attendono di essere completate oggi in Italia (se ne stimano cerca 600) una si trova a Firenze a due passi da Santa Maria Novella. Stiamo parlando della Stazione sotterranea Tav Firenze Belfiore (450 metri di lunghezza per 50 di larghezza e 22 di profondità) progettata da Norman Foster per la cui costruzione sono stati spesi ad oggi 805 miliardi. E che è in stand-by da vent’anni.

Come ricorda Il Corriere della Sera,

“La differenza tra i costi per la Torino-Lione (oltre 20 miliardi) ed il tunnel Tav sotto Firenze (1,6 miliardi) è enorme, ma la dinamica di fondo è la stessa: le opere sono più che a buon punto, ma il M5S, dopo le promesse in campagna elettorale, ora che è al governo non trova appigli per fermare i cantieri. A Firenze sono stati fatti lavori per oltre 805 milioni sul miliardo e mezzo previsto”

Per il via libera all’opera bisogna tornare indietro al 1995. Oggi manca da scavare il tunnel da circa 6 km, che, “bypassando Firenze in sotterranea, libererebbe i binari in superficie favorendo il traffico dei pendolari, mentre taglierebbe altri 10 minuti sulla Milano-Roma”.

Come per la TAV, necessaria analisi costi benefici

Nel frattempo, però, “complici i tempi politici da moviola, le imprese impegnate negli scavi sono crollate. L’opera è interamente a carico di Rfi, la società di FS che gestisce la rete ferroviaria italiana”.

Ma oltre alle difficoltà tecniche per la realizzazione, a condannare il tunnel Tav sono stati un’inchiesta giudiziaria (con la mega talpa per gli scavi sequestrata) e i continui rinvii della politica. “Prima Matteo Renzi (nella foto), che da sindaco e premier ha tentato di rivedere l’infrastruttura (sovradimensionata, a causa delle nuove tecnologie, rispetto a venti anni fa). Poi l’ulteriore frenata del governo “gialloverde”, accusa Il Corriere.

Adesso la patata bollente passa di nuovo nelle mani del ministro per le Infrastrutture. Danilo Toninelli del M5S ha già fatto sapere, che, come per la Torino-Lione, sarà necessaria “un’analisi costi benefici per valutare la soluzione migliore per la città”.