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Stop alla Cina: Consiglio UE vuole più controlli su investimenti stranieri

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Il Consiglio europeo, l’organo di indirizzo politico dell’Ue composto dai capi di stato e di governo dei vari Paesi, ha discusso fra ieri e oggi “il bisogno di una politica commerciale aperta e assertiva” con un occhio di riguardo alla Cina. Secondo quanto riassunto dal presidente dell’organo, Donald Tusk, al termine delle discussioni l’Ue intende “rafforzare la capacità europea di affrontare il furto di tecnologie e le minacce alla cibersicurezza”. I Consiglio, inoltre attende “con impazienza la raccomandazione della Commissione Ue sulla sicurezza delle reti 5G”.

Proprio mentre è in corso la visita di Xi Jinping in Italia, Tusk ha riassunto la linea politica dell’Ue verso il Dragone: “Il nostro obiettivo è quello di concentrarci sul raggiungimento di una relazione equilibrata, che assicuri una concorrenza leale e un pari accesso al mercato. In questo contesto, speriamo di persuadere la Cina a includere sussidi industriali come elemento cruciale della riforma del Wto”.

Un vertice Ue con la Cina è previsto per il prossimo 9 aprile, per “scambiare la visione sulle relazioni reciproche nel contesto globale”.

Fra le conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo il 22 marzo (oggi) si legge esplicitamente di mezzi di protezione pubblica rispetto agli investimenti stranieri:

“L’Ue deve anche salvaguardare i suoi interessi alla luce delle pratiche sleali dei paesi terzi, facendo pieno uso degli strumenti di difesa commerciale e delle nostre norme in materia di appalti pubblici, e garantire un’effettiva reciprocità per gli appalti pubblici con i paesi terzi. Il Consiglio europeo chiede di riprendere le discussioni sulla costituzione di uno strumento Ue appalti internazionali”. Inoltre si nota che “il nuovo quadro europeo di screening degli investimenti esteri consentirà agli Stati membri di intervenire sugli investimenti che minacciano la sicurezza o l’ordine pubblico”.