Via della Seta, presidente Oliverio scrive a Conte: “Calabria abbandonata dal governo”
Una contraddizione in seno al governo quella che il presidente della regione Calabria, Mario Oliverio denuncia in una accorata lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte.
Nei giorni scorsi ho appreso, con interesse, la Sua intenzione a svolgere una riunione del Consiglio dei Ministri in Calabria. Non nego che avevo anche apprezzato l’ipotesi, pubblicata dalla stampa, di svolgere la stessa a Gioia Tauro. Tuttavia il resoconto degli accordi da Lei sottoscritti in questi giorni con il Presidente della Repubblica Cinese, nell’ambito della cosiddetta Via della Seta, mi induce ad esprimere disappunto e sconcerto.
Il presidente della regione Calabria si riferisce in modo particolare alla scelta di eleggere il porto di Palermo punto nevralgico dei rapporti con la Cina.
L’infrastruttura portuale italiana più importante del Mediterraneo, Gioia Tauro e l’insieme del sistema portuale del Mezzogiorno sono stati tagliati fuori dagli accordi con gravi implicazioni per le prospettive ed il futuro della Calabria, del Sud e dell’intero Paese. È incomprensibile come da una parte si annunci di svolgere in Calabria, da Lei definita “una terra abbandonata a se stessa”, una seduta del Consiglio dei Ministri e nelle stesse ore si assumano scelte strategiche importanti e determinanti che tagliano fuori il porto di Gioia Tauro, ovvero il più grande porto hub del Paese, tra i più importanti dell’Europa e del mondo per le merci. L’incomprensibile scelta del Governo da Lei presieduto è aggravata dal mancato coinvolgimento a tale iniziativa delle Autorità di Sistema Portuale del Sud e dalla sostanziale assenza e coinvolgimento dell’imprenditoria meridionale.
La missiva di Oliverio poi si sofferma alla situazione del sistema portuale calabrese e in generale alle varie problematiche oggi presenti.
Queste ultime brevi riflessioni avrei voluto porre, con spirito positivo, alla valutazione Sua e del Consiglio dei Ministri, che Lei ha annunciato di voler convocare in Calabria. Purtroppo le gravi scelte compiute in questi giorni dal Suo Governo a discapito della Calabria e del Sud mi costringono amaramente a constatare che la Calabria più che “una terra abbandonata a se stessa” è una terra abbandonata dal Governo Nazionale. Mi auguro che questa annunciata riunione del Consiglio dei Ministri in Calabria non si risolva in una ennesima trovata propagandistica. Una ennesima beffa a danno della Calabria. Me lo auguro sinceramente. Sarebbe irriguardoso nei confronti dei calabresi che attendono di vedere riconosciuti i propri diritti alla stregua degli altri cittadini del Paese”.