Nel tentativo di ottenere il via libera parlamentare al Brexit deal, la premier britannica Theresa May è disposta ad offrire le sue dimissioni come contropartita ai conservatori oltranzisti come Boris Johnson, David Davis. Lo rivelano indiscrezioni trapelate dall’editorialista di Itv, Robert Peston.
“Mi hanno riferito in modo affidabile che Theresa May ha detto a Boris Johnson, Iain Duncan Smith, Steve Baker, Jacob Rees-Mogg, David Davis che lascerà l’incarico se voteranno il suo deal, incluso il tanto odiato backstop”, si legge nell’intervento.
Questo estremo tentativo di persuasione, tuttavia, potrebbe non dare seguito alla promessa: May “non ha aggiunto dettagli, dunque non so quanta verità ci sia nel fatto che si dimetterebbe davvero”.
Nel frattempo calano le probabilità che si vada a verso un terzo meaningful vote, ossia un nuovo tentativo di approvazione parlamentare del Brexit deal (i due precedenti sono stati clamorosamente negativi per il piano May).
Niente meaningful vote, sterlina accusa il colpo
Infatti, il governo non sarebbe riuscito a ottenere l’appoggio degli unionisti irlandesi (Dup), al termine di un incontro fra il premier May e il leader del Dup, Arlene Forster lunedì mattina. “Non aver ottenuto sostegno del Dup implica che sarà improbabile che la signora May possa riportare il suo accordo ai Comuni per un terzo voto significativo”, ha scritto Itv, tenendo a mente che l’esecutivo ha già fatto sapere che non riporterà in aula il Brexit deal senza avere buone chance di farlo passare.
Da Bruxelles, infine, l’ipotesi di “No deal Brexit” viene definita come “sempre più probabile”. La Commissione europea lo ha fatto sapere in una comunicazione, nella quale le imprese vengono invitate a continuare i preparativi necessari ad affrontare un recesso senza accordo da parte del Regno Unito.
In questo momento sul valutario l’euro sta guadagnando lo 0,18% sulla sterlina, mentre il cambio sterlina/dollaro è vicino alla parità.