Domenica 31 marzo la Turchia è chiamata nuovamente alle urne per le elezioni amministrative e la volatilità è alle stelle sui mercati. La lira turca oggi ha guadagnato il 2% in pochi minuti dopo i crolli della settimana scorsa. Nel dettaglio la moneta turca ha toccato un aumento del 2,4% salendo a 5.4597 contro il dollaro Usa, ma i guadagni si sono in gran parte volatilizzati subito dopo.
Dopo un periodo tumultuoso, la lira turca è crollata di oltre il 4 per cento rispetto al dollaro USA venerdì, registrando il suo più grande crollo giornaliero da quando è scoppiata la crisi valutaria ad agosto. Il debito sovrano turco è stato colpito dall’ampia crisi che ha coinvolto i mercati emergenti, ma anche dalle preoccupazioni per un brusco deterioramento delle riserve valutarie della Turchia. La volatilità della lira arriva in un momento critico dal punto di vista politico, in vista delle elezioni di domenica. Nel corso del 2018 la divisa nazionale ha perso il 30 per cento del proprio valore sul dollaro e l’inflazione corre senza freni ormai da molti mesi.
Le pressioni sulla lira sono aumentate la scorsa estate con lo scoppio della guerra commerciale fra Turchia e Stati Uniti. Nei giorni scorsi la banca centrale turca ha inaspettatamente rafforzato la sua posizione monetaria, sospendendo le operazioni di rifinanziamento per le banche commerciali a una settimana, per un periodo imprecisato.
Coloro che prendono “azioni provocatorie”, acquistano valuta straniera e fanno crollare il prezzo della lira turca, dovrebbero pagare un “prezzo molto alto”.
Così il presidente Erdogan, secondo l’agenzia di stampa statale Anadolu, minacciando gli speculatori valutari.
“Mi rivolgo a coloro che partecipano a tali azioni alla vigilia delle elezioni, conosciamo la tua identità, sappiamo quello che tutti voi avete fatto.