Infineon Technologies, la società tedesca attiva nella produzione di semiconduttori, ha annunciato un profit warning il cui contraccolpo si è sentito non solo sui titoli dell’azienda, ma in tutto il settore. Al momento, le azioni Infineon cedono il 6,05% a 17,62 euro, ma sono arrivate a perdere oltre l’8% nell’arco della seduta borsisitica di mercoledì.
Le previsioni sui ricavi e gli utili del 2019 sono state riviste al ribasso in seguito a una ripresa della domanda più lenta del previsto e a un andamento delle richieste di automobili in Cina inferiore alle attese. L’azienda prevede entrate per l’intero anno a 8 miliardi di euro (nel 2018 erano state di 7,6 miliardi di euro), con una riduzione della guidance preventiva di circa 300 milioni. La società ha citato “persistenti incertezze globali e una domanda del mercato finale debole”, con particolare riferimento alle già citate vendite di automobili in Cina, il cui rallentamento “è aumentato di molto a febbraio”.
Come ha notato il Financial Times, anche altri grandi nomi attivi nel settore dei chip hanno subito ribassi in seguito all’annuncio di Infineo. Western Digital, è in calo del 2,9%, i dispositivi Advanced Micro Devices del 2,5%, Qualcomm del 2,3%, Seagate del 2,2%, (“tra i più bassi nell’S&P 500”).
Soffre anche Intel (-0,2%) insieme con Nvidia (-0,3%). L’indice di riferimento per il settore semiconduttori di Filadelfia (basato sulle performance di mercato di 30 società quotate negli Stati Uniti che progettano, distribuiscono, producono e vendono chip), è sceso dell’1,3%, conclude il Ft