Ora è ufficiale: dal 2021 addio a bastoncini cotonati, posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, ossia tutti questi prodotto di plastica monouso che rappresentano il 70% dei rifiuti in mare. La plastica resiste al tempo, tanto che spesso resti vengono ritrovati nei pesci e nei molluschi, finendo nella catena alimentare.
Il Parlamento europeo ha approvato con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti, l’accordo politico siglato lo scorso 19 dicembre fra i suoi negoziatori e il Consiglio Ue su una direttiva che vieta – e sottopone a numerose restrizioni – prodotti di plastica monouso.
I prodotti e mercati colpiti dalla direttiva anti plastica
Bastoncini cotonati e simili dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili. Tra le altre misure contro l’inquinamento e il consumismo, si prevede che i contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore.
Entro il 2025 inoltre il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere composto da materiali riciclati, quota che salirà al 30% entro il 2030.
Inoltre gli assorbenti igienici, le salviette umidificate e i palloncini dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata su alcuni elementi. Bisognerà che chiariscano: come vanno smaltiti, qual è il loro impatto negativo sull’ambiente e la presenza di plastica nei prodotti.
Novità anche per gli attrezzi da pesca, che rappresentano il 27% dei rifiuti che si trovano sulle nostre spiagge. La direttiva prevede che negli Stati membri vengano previsti regimi di responsabilità del produttore di attrezzi da pesca contenenti plastica e obiettivi nazionali minimi di raccolta differenziata per il riciclaggio. Tra le altre cose sarà responsabilità dei produttori di rete da pesca recuperare le reti abbandonate in mare perché sfilacciate o rotte.
Ora la direttiva approvata dalla Plenaria del Parlamento deve essere fatta propria dal Consiglio Ue.