Fiducia dei consumatori Usa rimbalza in marzo
Gli americani che si devono accontentare di buste paga medio-basse sperano di ottenere un aumento. È uno dei motivi per cui la fiducia dei consumatori Usa ha rimbalzato a quota 98,4 punti in marzo dai 93,8 di febbraio. Si tratta di un livello leggermente superiore alla media di 97,2 registrata negli ultimi 26 mesi.
L’incremento di marzo nell’indice della fiducia dei consumatori dell’università del Michigan è dovuto quasi interamente al miglioramento tra le famiglie statunitensi con una retribuzione che fa parte della fascia di distribuzione di reddito più bassa (vedi grafico). La fiducia del terzo dei nuclei familiari meglio pagati degli Stati Uniti non ha invece registrato un grande progresso.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.