Per rispondere al contesto attuale particolare, che vede specialmente negli Stati Uniti l’avvicinarsi della fine del ciclo economico, Jupiter AM ha adottato per il mercato del reddito fisso una strategia totalmente priva di rischio a yield. È una novità pressoché assoluta (siamo “ai minimi storici” di rischio) quella delineata dal Country Head Italia Andrea Boggio al Salone del Risparmio.
Dopo un anno difficile, l’obbligazionario è una classe di asset che sta tornando appetibile, secondo il manager. Che sia tornata ad attirare l’interesse degli italiani è positivo per l’industria del risparmio gestito, spiega Boggio, visto che l’Italia è un paese dove c’è storicamente una tradizione di investimento nel debito italiano (“Bot people”).
Boggio: 2019 positivo per i fondi di Jupiter AM
“Quasi la metà del portafoglio è concentrato su titoli del debito americano e australiano a tripla A”, ha spiegqto Boggio a Wall Street Italia a margine della decima edizione del Salone del Risparmio, a Milano. L’Australia rappresenta un caso interessante. Qui le banche erogano meno credito e c’è in atto “una crisi immobiliare incipiente“, quindi la parte lunga della curva del debito australiano può dare soddisfazione. rendimenti interessanti.
Insomma, poco rischio, ma rendimenti interessanti. Da inizio anno i fondi di Jupiter AM stanno andando decisamente bene. Il fondo Dinamic Bond rende quasi il 3,5% da inizio anno. Per le altre componenti, ci sono soluzioni interessanti, come fondi multi asset o absolute return che offrono rendimenti buoni (“qualche punto percentuale”), ma con “rischi accettabili”.
Tra le nuove tecnologie e l’impatto che possono avere nell’industria dell’asset management, più che l’intelligenza artificiale sono i big data che a Jupiter AM interessa esplorare. Per questo il gruppo ha investito nell’assunzione di data scientist per avere un vantaggio competitivo negli investimenti.