Nato in Texas, 47 anni, Beto O’Rourke è una delle sorprese della campagna elettorale per le primarie dei democratici negli Stati Uniti. Soprannominato il “nuovo Kennedy”, O’Rourke è diventato noto quando nel 2018 ha deciso di sfidare nelle elezioni di mid-term il senatore repubblicano Ted Cruz.
La sfida elettorale è finita con un risultato di 48,3% per il giovane Dem contro il 50,93 per cento del veterano Cruz, contro le previsioni di tutti, considerato che lo Stato in questione era il Texas, con una lunga tradizione conservatrice.
Sul piano personale biografico, laureato alla Columbia University, O’Rourke ha un passato da musicista punk ed è sposato con Amy e ha tre figli.
Il nuovo “Kennedy” ha lanciato la sua campagna elettorale per le primarie dei democratici il 30 marzo, partendo proprio dal suo Texas, dalle città di El Paso, Houston e Austin. Il suo slogan, ribadito su Twitter, è “Noi siamo prima americani“, che riprende il motto del presidente Donald Trump “America First” ma in chiave ribaltata, anti nazionalista. Con l’intenzione di dare la priorità ai cittadini sullo Stato e la nazione.
“Seventeen days into his whirlwind campaign for president, Beto held kickoff rallies Saturday in his hometown of El Paso, Houston and downtown Austin, promising to bring the nation together under the banner, ‘We are Americans first.'” -Austin American Statesman, March 31 pic.twitter.com/0jyjV6LZDa
— Beto O’Rourke (@BetoORourke) 31 marzo 2019
Dalla sua discesa in campo, ha raccolto 9,4 milioni di dollari in donazioni, superato solo dal senatore Bernie Sanders con 18 milioni di dollari raccolti e dalla senatrice Kamala Harris con 12 milioni (i dati sono di ThirtyFiftyEight, il sito di news e statistiche del guru di sondaggi e politica Nate Silver).
O’Rourke nei sondaggi
Secondo i sondaggi, fra cui quello di Morning Consult, fra tutti i candidati democratici in lizza per le elezioni 2020 O’Rourke è in quarta posizione, con l’8 per cento dei consensi, dietro all’ex vicepresidente di Obama Joe Biden, a Bernie Sanders e Kamala Harris.
In un’intervista a Vanity Fair O’Rourke si dice consapevole della sua più grande vulnerabilità: essere un uomo bianco in un Partito Democratico che desidera una donna o una persona di colore.
“Il governo a tutti i livelli è rappresentato eccessivamente dai bianchi”, ha detto il candidato, “e io sono un uomo bianco. Se dovessi correre, se dovessi vincere, voglio che la mia amministrazione assomigli a questo paese. È l’unico modo che conosco per affrontare questa sfida”.
Il programma di Beto O’Rourke
Nato nella terra al confine con il Messico, simbolo delle politiche migratorie, O’Rourke punta a fare dell’immigrazione il centro del suo programma. Tra gli altri punti, la lotta alle disuguaglianze, la parità retributiva fra uomini e donne, le politiche per arginare il cambiamento climatico, l’assistenza sanitaria universale e l’aumento degli stipendi agli insegnanti.
Il dem più a destra dei “socialisti”
Il “nuovo Kennedy” è su posizioni più conservatrici degli altri candidati “socialisti” come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez ma anche della maggior parte dei democratici al congresso. Secondo un’analisi dei voti del Congresso dall’organizzazione Capital & Main, nei suoi tre mandati O’Rourke ha spesso votato in supporto di leggi repubblicane.
Dei progressisti come Bernie Sanders, O’Rourke fa proprio il dibattito sull’assistenza sanitaria e la tutela dei consumatori, ma l’immagine di sé che vuole trasmettere è diversa: un giovane unificatore, disposto ad ascoltare e imparare anche dagli elettori di destra e a lavorare con i repubblicani.
L’impressione è che con il giusto apporto di fondi da parte delle grandi lobby americane potrebbe compiere l’exploit.