Borse europee solide grazie a dati PMI Cina, Londra paga ritrovata forza sterlina
A spingere i mercati in rialzo in giornata non sono solo i progressi segnalati sul fronte della guerra commerciale ma anche i dati migliori del previsto pubblicati in Cina. Le Borse europee sono ben intonate, con il Ftse 2500 londinese (delle società a media capitalizzazione) che sale dello 0,8%, ignorando le incertezze sulla Brexit e i campanelli d’allarme mandati sullo stato di salute dell’economia britannica.
Trainato dal settore industriale, il Dax tedesco è in rialzo dell’1,3%. I dati pubblicati da Markit sull’indice PMI dei servizi in Cina, salito ai massimi di 14 mesi, hanno migliorato il sentiment di mercato. Neil Mackinnon, global macro economist di VTB Capital, osserva al Guardian come la serie di misure di stimolo varata in Cina inizi a dare i primi frutti nell’economia reale. Questo è molto importante per l’economia globale.
In Asia il Nikkei ha guadagnato un punto percentuale e la Borsa di Shanghai l’1,2%. Il listino FTSE 100, la cui prova è compromessa dal rafforzamento della sterlina – favorita a sua volta dall’incremento delle chance di una Brexit “morbida” – è in progresso di un più modesto 0,2%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.