L’uscita della Gran Bretagna dall’Ue non avverrà senza accordo. Lo ha deciso ieri la Camera dei Comuni, che ha dato il via libera alla legge sul rinvio della Brexit oltre la scadenza del 12 aprile, escludendo allo stesso tempo l’ipotesi del ‘no deal. La legge anti no-deal è passata con una maggioranza trasversale di appena un voto: 313 a favore e 312 contrari. Il provvedimento sarà sottoposto oggi al vaglio dei della Camera dei Lord per l’approvazione finale.
Dal canto suo, la premier Theresa May ha fatto sapere che chiederà un’ulteriore estensione all’Ue oltre il 12 aprile per negoziare un compromesso con il laburista Jeremy Corbyn, tale da consentirle di far approvare dal parlamento il piano sulla Brexit già bocciato 3 volte.
“Probabilmente potrebbe essere cruciale per l’Ue ottenere dal parlamento il sostegno che chiede il primo ministro”, ha dichiarato May durante il dibattito sulla legge.
Secondo le anticipazioni del Sun, la premier britannica May chiederà al Consiglio europeo straordinario di mercoledì prossimo un’estensione di 9 mesi, con l’opzione di anticipare l’uscita non appena i termini del divorzio saranno approvati dal parlamento britannico.
Il tal caso, scrive il Sun, vi sarebbe un esodo dal governo con le dimissioni di 15 membri, compresi 5 ministri. “È un oltraggio costituzionale” è stato il commento del parlamentare conservatore e irriducibile brexista Mark Francois, riferendosi alla legge anti no-deal passata per un voto.
Resta intanto tutta da verificare la disponibilità dell’Ue a concedere una proroga. Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker, ha detto che al Regno Unito non sarà concessa alcun posticipo a breve a meno che il parlamento britannico con ratifichi l’intesa entro il 12 aprile, termine fissato per evitare la partecipazione di Londra alle elezioni del parlamento europeo.