Dopo tante parlare si è concluso con un nulla di fatto il Consiglio dei ministri di giovedì che doveva affrontare la delicata questione dei rimborsi per i risparmiatori delle banche finite sull’orlo del crac, dalle quattro Banca Marche, Etruria, CariChieti e CariFerrara alle due venete, Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Tutto è rinviato a domani, quando il Consiglio dei ministri dovrà riunirsi per varare le regole sul rimborso ai risparmiatori dopo aver dato il via libera venerdì ad un testo di legge che stabilisce come e a chi assegnare i rimborsi . Le associazioni degli stessi risparmiatori però manifestano tutta la loro preoccupazione visto che non tutti i 300 mila potenziali beneficiari potrebbero accedere al ristoro. Nel dettaglio sarebbero solo i risparmiatori con un reddito Isee sotto i 35 mila euro e investimento fino a 100 mila euro per i quali scattano i rimborsi automatici. Le situazioni degli altri richiedenti, andranno valutate caso per caso.
Riporta il CorSera, che oggi è atteso per un vertice tra il premier Giuseppe Conte e i risparmiatori. Tra le varie associazioni che si lamentano per l’operato del governo l’avvocato Guerino De Santis, segretario del Movimento risparmiatori traditi, secondo cui “il governo vuole solo scaricare sui risparmiatori le responsabilità di un eventuale danno erariale”.
“Rimborsare a pioggia indiscriminatamente chi ha perso i soldi nelle banche è una follia”.
Così Davide Serra, patron di Algebris, società di gestione del risparmio, in un’intervista a La Stampa parla dei rimborsi ai risparmiatori truffati:
“Se un risparmiatore subisce un torto è giusto che possa far valere i propri diritti di fronte a un arbitro, a una commissione. Ma rimborsare tutti, senza che sia provata un’anomalia nella vendita dei titoli, è aberrante. È populismo puro, significa comprare voti”.