I listini azionari Usa sono appesantiti dall’andamento negativo delle azioni Goldman Sachs. Il Dow Jones guadagna 3 punti e l’indice S&P 500 meno dello 0,1% e il Nasdaq lo 0,1% in avvio.
Dopo che Goldman Sachs ha registrato utili migliori del previsto ma il fatturato è stato inferiore alle attese, il titolo perde più di un punto percentuali in apertura (-1,4%). Gli affari della sua divisione dedicata ai clienti investitori istituzionali sono calati del 18%.
I profitti hanno subito una flessione del 20%. I 5,71 dollari per azione dei primi tre mesi dell’anno si confrontano con i 6,95 del primo trimestre del 2018. È un risultato inferiore a quello dell’ultimo quarto dell’anno scorso, quando la banca poteva vantare un utile di $6,04 per azione. Oltre alla contrazione degli utili si segnala un calo del 13% dei ricavi netti su base annuale a quota $8,81 miliardi.
Conti contrastati per Citigroup
Quanto all’altra grande banca di Wall Street, Citigroup ha registrato profitti sopra le attese con la banca che ha riacquistato azioni proprie per più di 4 miliardi di dollari. Tuttavia, una flessione del 20% della sua divisione di equity trading ha contribuito a un calo del 2% dei ricavi, un dato che ha deluso gli analisti. E infatti le Citigroup cedono lo 0,4%.
Dopo i risultati positivi di JP Morgan pubblicati venerdì, il mercato azionario mondiale è salito ai massimi di sei mesi. Ora il quadro del primo trimestre sembra cambiato per le banche americane. A prescindere dallo stato di salute delle principali banche americane, il principale rischio per il mercato azionario è legato alla Federal Reserve.
Il pericolo per Wall Street è infatti che la banca centrale Usa improvvisamente alzi i tassi. Secondo Ben Emons di Medley Global Advisors i potenziali di guadagno maggiori sono in Europa e in Asia e non negli Stati Uniti.