Mentre in Italia una parte dei consumatori si mostra ancora scettica sull’uso della carte di credito, l’Inghilterra si sta avviando a essere un paese senza più contanti nel giro di 10 anni. A lanciare l’allarme è la stessa Banca d’Inghilterra, che ne sottolinea i rischi sociali ed economici.
“Ridurre il contante va bene, ma eliminarlo è un problema”, aveva tuonato lo scorso 8 aprile Sarah John, chief cashier della Banca d’Inghilterra.
A guidare la corsa all’uso delle carte di credito è Londra. Qui, secondo uno studio di Citi, citato dal Sole 24 Ore, “nel Regno Unito il rapporto tra reddito pro capite e contanti è del 30% (su uno stipendio medio di 40mila dollari); in Italia è il 65% su un reddito addirittura inferiore (35mila dollari)”.
Come ricorda il quotidiano economico,
“Dieci anni fa, l’Inghilterra era ancora un paese dove i contanti muovevano l’economia: nel 2007, le banconote pesavano per il 60% delle transazioni, più della metà. Dieci anni dopo, c’è stato il sorpasso: per la prima volta le debit card (gli italiani bancomat) hanno superato il contante. Oggi la quota è scesa al 30 per cento. E tra meno di dieci anni, nel 2027, il denaro fisico sarà sceso ad appena il 16% dei pagamenti. Praticamente sparito”.
La scomparsa del contante nel Regno Unito è alimentata dalle grandi catene di distribuzione. Quasi nessuno accetta più contanti. Un trend alimentato dalle casemadri, che spingono per i pagamenti elettronici, in modo da poter verificare i flussi di cassa e gestire la loro finanza in ogni momento.