La 16enne svedese Greta Thunberg, promotrice delle marce dei giovani per il clima in tutta Europa, è stata proposta a premio Nobel per la pace da tre parlamentari norvegesi “in segno di riconoscimento per il suo impegno contro la crisi climatica e il riscaldamento globale”.
In un’intervista a “Repubblica”, il parlamentare Freddy Andre Oevstegaard ha rimarcato: “Abbiamo nominato Greta perché la minaccia del clima potrebbe essere una delle cause più importanti di guerre e conflitti”.
La stessa Greta Thunberg, poi, che dall’agosto del 2018 ogni venerdì mattina si reca di fronte al parlamento svedese (il Riksdag) con in mano un cartello dove c’è scritto “Skolstrejk för klimatet” (ovvero, “sciopero scolastico per il clima”, ha dichiarato:
“Siamo nel pieno di una crisi. Ed è la più urgente e grave che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. Stiamo segando il ramo su cui siamo seduti e la maggior parte della popolazione mondiale non ha idea delle possibili conseguenze della nostra incapacità di agire”.
In prima battuta la ragazzina era da sola (con l’unico supporto dei genitori), ma il suo impegno e la sua determinazione l’hanno portata fino a Katowice (Polonia), dove ha tenuto un discorso alla Cop24 (la 24esima conferenza sul clima).
Favorevoli o contrari che si possa essere relativamente alle sue ideologie, sono in molti a chiedersi se il fenomeno Greta sia un caso di pura spontaneità o, piuttosto, qualcosa di organizzato. Il sospetto, effettivamente, trova radici bene fondate in business privati.
Il giornalista d’inchiesta svedese Andreas Henriksson ritiene infatti che lo sciopero scolastico altro non era che parte di una strategia pubblicitaria più ampia per lanciare il nuovo libro della madre di Greta; la madre di Greta è la cantante Malena Ernman che, tra le altre cose, nel 2009 rappresentò la Svezia all’Eurovision. Il padre di Greta, inoltre, è l’attore Svante Thunberg.
A tirare le fila della strategia, ci sarebbe Ingmar Rentzhog, un esperto di marketing e pubblicità, che avrebbe lanciato il libro di Malena, la campagna pubblicitaria legata alle problematiche del clima ed avrebbe anche approfittato dell’immagine di Greta per lanciare la sua StartUp “We Do Not Have Time”.
Stando a quanta dichiara il giornalista Henriksson dal suo account facebook, Rentzhog pubblicò la foto del primo giorno di sciopero di Greta su Facebook e Instagram con un post commovente; solo quattro giorni dopo, precisamente il 24 agosto 2018, uscì il libro della madre “Scenes from the Heart”, narrante i dettagli della vita privata della coppia e della figlia.
Grazie alla spinta mediatica della 16enne proposta a premio Nobel per la pace, la Start Up di Rentzhog decolla e, il 24 novembre, quest’ultima nomina Greta nel board della società. Passano ancora tre giorni e la stessa Start Up lancia una campagna di crowdfunding per 30 milioni di corone svedesi (pari a circa 2,8 milioni di euro) dove il nome di Greta viene citato in ogni dove.
A questo punto, Rentzhog, si vanta di “aver scoperto” pur negando, in seguito, di averne sfruttato l’immagine per raccogliere denaro ma sostenendo di “aver avuto un ruolo centrale nella crescita della sua popolarità”.
“Una campagna pubblicitaria perfetta”
A fare eco al giornalista Henriksson arriva il quotidiano Svenska Dagbladetm che accusa Rentzhog di aver sfruttato la ragazza affetta dalla sindrome di Asperger e la sua battaglia per il clima per mero tornaconto personale. A queste accuse, i genitori di Greta replicano che la battaglia della figlia è assolutamente genuina, ma non smentiscono i rapporti l’esperto di marketing ed il suo staff.
In un altro quotidiano svedese poi, il conservatore “Weltwoche”, si legge:
“Una campagna pubblicitaria perfetta. La ricerca da parte dei media più critici ha dimostrato, tuttavia, che il suo successo è dovuto in gran parte all’esperto svedese Ingmar Rentzhog, che ha buoni contatti con diverse organizzazioni. Quattro giorni dopo che Greta aveva iniziato il suo sciopero sul clima, è stato presentato il libro della madre”.
“Lo stesso giorno Rentzhog ha pubblicato una foto di Greta su Instagram e ha scritto un lungo articolo su Facebook. Ciò ha innescato una reazione a catena in molti giornali e altri media. Alla fine di dicembre, la rivista Samhällsnytt ha rivelato che Greta aveva pronunciato il suo famoso discorso alla conferenza di Katowice davanti a sedie vuote, mentre la televisione di stato svedese si comportava come se avesse parlato davanti a un pubblico entusiasta”.
Come riporta il sito “Occhi della guerra.it“, sempre il “Weltwoche” scrive infine che la madre di Greta avrebbe confermato che il reclutamento della figlia da parte di Bo Thorén, attivista ambientalista nonché membro del consiglio di amministrazione di Fossilfritt Dalsland e rinomato rappresentante del movimento ambientalista internazionale Extinction Rebellion.
Non si può mettere in dubbio che il messaggio che la 16enne vuole trasmettere al mondo sia sincero, ma dietro al fenomeno Greta Thunberg ci sarebbero dunque una cantante, un attore, il lancio di un nuovo libro, una StartUp e numerose altre associazioni in cerca di visibilità mediatica a scopi personali.