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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (08/06/04)

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USA: dopo i buoni dati sul mercato del lavoro di venerdì, ieri i mercati azionari hanno assistito a sensibili incrementi, con il Nasdaq che è tornato sopra la soglia psicologica dei 2000 punti.

Al rialzo dei listini azionari si è accompagnato, in modo abbastanza anomalo, il recupero dei corsi obbligazionari, sostenuti dai rinnovati timori di possibili attentati terroristici. Ieri è stato diffuso un comunicato attribuito ai militanti di Al Qaeda che annunciava possibili ritorsioni contro le compagnie aeree statunitensi ed occidentali in genere. Il timore del riacuirsi del terrorismo internazionale potrebbe condizionare l’andamento dei mercati, dove, proprio per il permanere dell’incertezza, potrebbe prevalere la cautela.

Dalla prossima settimana inizierà la stagione delle trimestrali con Oracle tra le principali società che diffonderanno i risultati. Oggi l’attenzione degli operatori si focalizzerà sul discorso che Greenspan terrà di fronte all’Internatinal Monetary Conference, cui farà seguito la consueta sessione di domande e risposte. L’appuntamento più atteso rimane comunque l’audizione al senato che Greenspan avrebbe dovuto tenere il 10 giugno, ma che, a causa dei funerali di Ronald Regan, sarà rimandata al 15 p.v. Venerdì infatti i mercati finanziari e gli uffici pubblici rimarranno chiusi per lutto nazionale in onore del defunto presidente degli Stati Uniti.

Europa: cresce dello 0,9% t/t il Pil dei paesi Ocse nei primi tre mesi dell’anno. Rimangono sotto la media Ue, che è cresciuta dello 0,6%, Germania ed Italia che hanno registrato incrementi dello 0,4% rispettivamente.

Malgrado qualche segnale positivo giunto dai dati tedeschi relativi ai nuovi ordinativi, la situazione del mercato del lavoro continua a rimanere molto debole. In Germania, il numero dei disoccupati a maggio è cresciuto di altre 9000 unità, registrando il quinto incremento mensile consecutivo. Il mercato del lavoro comunque risponde in modo ritardato alle variazioni congiunturali.

Per questo nei prossimi mesi, se i dati macro dovessero continuare a mostrare decisi miglioramenti, potremmo assistere ad un calo dei licenziamenti da parte delle aziende. In tal senso oggi assume importanza il dato relativo alla produzione industriale di aprile. Un taglio dei tassi di interesse non sarebbe comunque in grado di stimolare la domanda interna, è quanto a dichiarato il commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari Almunia in un’intervista al sole24ore.

Relativamente al tasso di cambio, il commissario ha aggiunto che l’attuale livello dell’Euro contro $ non nuoce alle esportazioni, ma rappresenta una buona assicurazione per l’area Euro per bloccare le spinte sui prezzi derivanti dagli elevati prezzi del petrolio.

Asia-Pacifico: l’indice Nikkei ha chiuso in rialzo per la terza sessione consecutiva, portandosi al massimo delle ultime settimane (11521 punti). Il rialzo potrebbe essere imputato ai guadagni della borsa statunitense favorita dai buoni dati sul mercato del lavoro e dalla speranza di una stabilizzazione del prezzo del petrolio.

Al buon andamento del mercato azionario si contrappone il peggioramento di quello obbligazionario. Il rendimento sul 10 anni è salito ai massimi dal 2000 (1,7%). Poco positiva l’asta sul 5 anni che malgrado il rialzo della domanda (bid-to-cover 3,55 da 2,45), ha collocato il 79% dei titoli al prezzo più basso.

Sul mercato dei cambi l’attesa di buoni dati macroeconomici ed il calo del prezzo del petrolio hanno favorito il rafforzamento dello Yen contro dollaro sceso sotto i 110.

Commodity: in Nigeria, quarto produttore di petrolio all’interno dell’Opec, lo sciopero iniziato questa notte per protestare contro il rialzo dei prezzi delle benzine saliti a 50 naira al litro da 41 dello scorso mese potrebbe creare qualche problema alle esportazioni di greggio. Al momento tuttavia la notizia non ha generato pressioni sul prezzo del petrolio rimasto pressoché invariato sotto i 39 4/b.

Secondo alcune società di lavorazione della soia, le quotazioni del legume potrebbero subire un ulteriore calo. Il prezzo della soia, a marzo, ha raggiunto i massimi degli ultimi quindici anni così come sono saliti i noli marittimi e gli acquirenti non sono stati in grado di pagare alcune consegne previste tra maggio e luglio, preferendo quindi ricorrere alle scorte.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)