Economia

Commercio, spettro guerra dei dazi transatlantica a maggio

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L’atteggiamento dell’Unione europea è in un certo senso più duro rispetto alla Cina e preoccupa pertanto il presidente Donald Trump, le cui ultime parole aumentano il rischio di una guerra commerciale translantica a maggio.

L’Unione europea è molto, molto dura, non aprendo ai nostri prodotti. Non permettono che i nostri prodotti agricoli entrino (…) forse, in un certo senso”, l’UE è “più dura della Cina”.

Così ha detto Trump in un incontro con i governatori degli Stati Uniti. Il 15 aprile, l’agenzia di stampa Reuters aveva annunciato che l’UE era pronta a firmare trattative commerciali con gli Stati Uniti, ma senza includere l’agricoltura.

L’UE ha approvato due settori di negoziato, contraria la Francia, astenuto il Belgio. Ma l’agricoltura non è stata inclusa, lasciando il blocco dei 28 paesi in disaccordo con Washington, che ha insistito per includere i prodotti agricoli nei colloqui.

Francia non vuole includere prodotti agricoli nelle trattative

A spingere la Francia a dire no la chiusura degli Stati Uniti sul clima. Parigi ha segnalato che non collaborerà con Trump in alcun modo a meno che Washington non sosterrà l’accordo sul clima. “La Francia è contraria all’avvio di qualsiasi negoziato commerciale con paesi al di fuori dell’Accordo sul clima di Parigi”, ha detto un funzionario francese spiegando perché il secondo maggior paese dell’euro ha detto no ai negoziati commerciali con Washington.

“È una questione di valori. L’Europa deve essere esemplare e ferma nella difesa del clima”.

Il clima da una parte, l’agricolutra dall’altra, ecco cosa blocca la firma di una tregua tra Usa e Ue. A metà gennaio il dipartimento del commercio ha consegnato il rapporto richiesto dalla presidenza Trump sull’introduzione deidazi sulle importazioni di veicoli e componenti per automobili.

Il presidente americano avrà 90 giorni per decidere se implementare la misura, che scade a maggio. Il prossimo mese quindi Trump potrebbe firmare un accordo commerciale con la Cina e al tempo stesso iniziare una grande guerra commerciale con l’UE. Motivo per cui i mercati finanziari non devono abbassare la guardia.