Economia

Tensione Lega-M5S: Salva Roma apre nuova crisi di governo

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Nuove tensioni all’interno della maggioranza giallo-verde. Questa volta a far minacciare la crisi di governo è il Salva Roma, una norma inserita nel decreto crescita che sposta una parte del debito della capitale dalla gestione commissariale al Tesoro.

A chiudere a questo intervento è la Lega che accusa i Cinque Stelle di volere favorire la Capitale a scapito delle altre amministrazioni e per questo chiede misure che possano essere estese anche ad altri comuni in difficoltà. Il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato lo stralcio dal testo del dl crescita del cosiddetto Salva Roma irritando l’alleato di governo. Il Consiglio dei ministri si è tenuto in notturna ed è stato, scrive la stampa, ad alta tensione.

Luigi Di Maio aveva detto no allo stralcio e puntato il dito contro la Lega sul caso Armando Siri, il sottosegretario accusato di corruzione.

“Siri, che sicuramente sarà giudicato innocente, mentre si difende deve stare lontano dalle istituzioni della Repubblica”.

Alla fine dopo oltre tre ore è stato approvato un nuovo tetto per gli indennizzi diretti ai risparmiatori truffati dalle banche (da 100mila a 200mila euro), nuovi fondi per le zone Zes e soprattutto stop alle regole specifiche per il debito di Roma Capitale.

Il Salva Roma è fuori dal dl crescita, faremo un provvedimento ad hoc per tutti i Comuni. La Lega è soddisfatta, i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco. Ci sono tanti Comuni in dissesto, in pre-dissesto noi vogliamo aiutare i cittadini romani, i cittadini catanesi, alessandrini, savonesi: lo faremo con un provvedimento ad hoc”.

Così ha spiegato Salvini, mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte su Facebook ha commentato così ‘esito del Cdm.

“E’ stato definito un percorso normativo a sostegno dei Comuni, a partire da Roma, in difficoltà finanziaria, sul quale il Parlamento potrà intervenire ancora in sede di conversione”.