Se l’incremento delle aliquote Iva non verrà disinnescato, oltre ai pesanti effetti recessivi sull’economia, l’Italia rischia anche un forte aumento dell’evasione. È quanto sottolinea l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, in una nota odierna in cui si legge:
“Il possibile aumento di 3 punti percentuali dell’aliquota ridotta e di 3,2 di quella ordinaria – spiega l’associazione artigiana – interesserebbe anche i servizi di manutenzione e di riparazione, gli onorari dei liberi professionisti e le ristrutturazioni edilizie. Di fatto molti clienti finali sarebbero “spinti” a non pagarla affatto, evitando di richiedere al prestatore del servizio la fattura o la ricevuta fiscale.
La Cgia, oltre a ricordare che l’infedeltà fiscale sottrae alle casse dello Stato 113 miliardi di euro all’anno, lancia un appello anche ai due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio:
“Proprio perchè siamo in piena campagna elettorale – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – Di Maio e Salvini non possono limitarsi ad affermare che l’Iva non aumenterà. Devono dirci anche dove troveranno le risorse per evitare l’incremento d’imposta. Diversamente, i loro impegni non appaiono credibili, avvalorando cosi’ la tesi di coloro che prevedono una stangata fiscale a partire dall’inizio del 2020″.