Ridurre le tasse, tagliare la spesa e ritoccare l’Iva? Qualcosa va fatto. Non è possibile abbassare le tasse, far crescere la spesa e tenere l’Iva ferma.
Così il ministro dell’economia Giovanni Tria in un’intervista a Il Fatto Quotidiano dice la sua su taglio tasse, aumento Iva e altro. Il titolare del dicastero di via XX Settembre sottolinea come sia impossibile ridurre le tasse, tagliare la spese e non toccare l’Iva.
In passato l’hanno fatto e adesso ne facciamo i conti (…) Niente drammi sull’Iva: il bilancio dello Stato è di circa 800 miliardi di euro, la politica decida come usarli”.
Il ministro poi chiarisce che “il problema non sono i burocrati di Bruxelles ma il mercato che possiede il nostro debito.
L’errore più grosso è stato fatto quando in Consiglio dei ministri si è deciso il deficit in manovra. Potevo resistere di più e convincere i colleghi”.
In merito ai suoi rapporti con i due vicepremier Tria ammette:
Vi confesso che il mio rapporto in privato con Di Maio e Salvini è buono, anche se, a volte, da alcune dichiarazioni pubbliche sembra teso (ndr: sullesultanza di Di Maio dal balcone di Palazzo Chigi per il deficit al 2,4%) Non mi aspettavo l’uscita sul balcone. Rispetto a una severa reazione dei mercati finanziari, ammetto che mi ha angosciato più l’esultanza che il deficit al 2,4%. Il deficit va fatto ma non è un fine: è un mezzo per raggiungere un fine”.
Spazio nella lunga intervista al futuro di Mario Draghi.
Draghi può dare un grande contributo all’Italia, se ne avrà voglia. Non farà il pensionato, suppongo. Ha di fronte tante carriere, vedremo se sceglie di impegnarsi in Italia. Non porto con me immagini di santi laici o cattolici ma Draghi è un ottimo presidente della Bce e va annoverato tra i protettori dell’Europa perché con la frase ‘faremo tutto il necessario per la moneta unica’ ha salvato l’Europa e aiutato molto l’Italia anche se la sua intenzione era più estesa”.