La minaccia di aumento delle tariffe dei prodotti cinesi da parte del presidente americano Donald Trump è un’indicazione che i negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti “hanno raggiunto un punto critico”. È quanto scrivono gli analisti di Goldman Sachs, in una nota ripresa dalla CNBC, specificando che le possibilità di un accordo tra i due paesi sono ora inferiori.
La banca americana ha suggerito che un aumento dei dazi potrebbe ancora essere evitato, soprattutto se la delegazione cinese parteciperà ancora alla riunione con i negoziatori statunitensi questa settimana.
Cosa che sembra al momento possibile. Oggi il ministero degli Esteri ha detto che i negoziatori cinesi si apprestano a partire per gli Stati Uniti, a dispetto delle nuove minacce commerciali lanciate da Donald Trump ieri.
La Cina potrebbe saltare il prossimo vertice
“La squadra dei negoziatori si appresta a partire per gli Stati Uniti per le trattative”, ha detto Geng Shuang, portavoce del ministero, senza però precisare se sarà presente anche il capo-negoziatore Liu He. Una nuova sessione di negoziati è prevista per mercoledì a Washington. Ma stando a quanto risulta al Wall Street Journal, la Cina potrebbe non presentarsi.
Riferendosi all’ultima mossa di Trump, gli economisti di Goldman SachsGoldman Sachs hanno detto:
“Si tratta di un cambio di rotta dalle dichiarazioni ottimistiche dei funzionari statunitensi delle ultime settimane e suggerisce che le probabilità di un accordo a breve termine sono ora leggermente inferiori a quella che sembrava”.
Nelle ultime settimane, funzionari degli Stati Uniti avevano affermato che i negoziati commerciali stavano andando bene e fonti sentire dalla CNBC davano per certo un accordo entro questo venerdì. Ma il vento è cambiato. Trump ha detto in un tweet di domenica pomeriggio che le attuali tariffe del 10% su beni cinesi per un valore di $ 200 miliardi saliranno al 25% venerdì.
Goldman Sachs: accordo può ancora essere raggiunto
Ma, come si dice, la speranza è l’ultima a morire. Goldman Sachs crede che un accordo potrebbe ancora essere raggiunto. Secondo la banca c’è il 60% delle chance che questo avvenga, rispetto ad un’escalation tariffaria vista al momento come probabile al 40%.
Gli investitori avranno un segnale molto chiaro da monitorare:
“L’indicatore a breve termine più importante da tenere sotto osservazione sarà se la grande delegazione di funzionari cinesi giungerà a Washington l’8 maggio, come previsto. Se lo fanno, questo indicherebbe che credono ancora in un accordo “, ha detto Goldman.
Ricordiamo che gli Stati Uniti importano merci dalla Cina per un totale di $ 539,5 miliardi e il deficit commerciale si è attestato a $ 419,2 miliardi nel 2018, secondo l’Ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti.