Wall Street, capitombolo a causa delle minacce di Trump alla Cina
I listini azionari statunitensi perdono ampio terreno a causa delle preoccupazioni legate all’escalation della guerra commerciale. Donald Trump ha minacciato la Cina di incrementare i dazi sui beni cinesi, esacerbando la lotta tra le due prime potenze economiche al mondo e compromettendo le speranze di un accordo su cui i mercati finanziari credevano fino a venerdì scorso.
Il presidente Usa, facendo un parallelo esplicito fra i dazi contro la Cinadazi contro la Cina alla crescita economica americana, ha scritto su Twitter che la mancanza di progressi nei colloqui con la Cina lo costringeranno a alzare le tariffe coercitive su alcuni prodotti importati in Usa dal paese asiatico. Il Dow Jones cede 350 punti in avvio di contrattazioni, mentre S&P 500 e Nasdaq lasciano sul campo più dell’1%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.