Borse europei deboli, Milano tra le peggiori: male Eni, FCA e banche
Le principali borse europee chiudono deboli. L’indice paneuropeo Eurostoxx 50 accusa un ribasso dell’1%. Chiudono in positivo Airbus, Danone, EssilorLuxottica e Adidas. In controtendenza Volkswagen, Nokia, Philips, Allianz, BASF e BMW. Piazza Affari subisce invece un forte calo, con il Ftse Mib che scende dello -1,45%. Il quadro peggiora in particolare per il settore bancario. Tra i singoli titoli sotto pressione si segnalano Pirelli, FCA, Exor e Eni.
Tra gli altri mercati, sul valutariovalutario il cross euro dollaro si attesta a $1,1197. Il dollaro è stabile nei confronti delle principali valute ma perde terreno contro lo yen, dopo che il presidente Trump ha minacciato di alzare i dazi sulle merci cinesi rischiando di fare deragliare i negoziati sul commercio in corso con Pechino. Il petrolio Usa si piazza a 61,80 dollari al barile. I prezzi del greggio pagano le prospettive di un aumento dei dazi Usa su alcuni beni cinesi. Sul fronte obbligazionario lo spread tra Btp e Bund decennali si attesta a 257 punti base, in calo dai 259 dell’avvio. Il tasso del Btp di riferimento chiude al 2,58%.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.