Ford, Bosch, Honda, Toyota, Audi, ma anche il produttore di sistemi idraulici per le auto Seiki e di ricambi Denso. Sono alcuni nomi di società che stanno puntando forte sull’automobile a guida autonoma.
Secondo l’ultimo report sul tema, elaborato da Capgemini, Ford investirà 4 miliardi di dollari in cinque anni sul ramo Ford Autonomous Vehicles. Bosch metterà in campo altri 4,6 miliardi entro il 2022. Honda ne impegnerà 2, nei prossimi dodici anni, per sviluppare la self-driving unit con General Motors, dopo averci puntato già 750 milioni di dollari.
E ancora: Toyota ha creato il Toyota Research Institute-Advanced Development e investirà 2,8 miliardi di dollari nello sviluppo insieme a Seiki e Denso. Infine Audi investirà 16 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni sulle tecnologie di trasporto, dal digitale alla mobilità elettrica alla guida autonoma.
Guidatori pronti per l’automobile automatica
Se le case costruttrici stanno accelerando con gli investimenti sul tema, i guidatori sono pronti ad accogliere la rivoluzione del volante (o senza il volante). Oltre la metà degli intervistati nella ricerca di Capgemini afferma che le auto driverless saranno il loro messo di trasporto entro il 2024.
Tra i benefici più apprezzati la possibilità di ridurre i consumi di carburante (73% dei rispondenti), la riduzione delle emissioni nocive (71%) e il risparmio di tempo (50%). Talmente apprezzati che oltre la metà delle persone coinvolte nello studio è disponibile a pagare fino al 20% in più per un veicolo che si guida da solo rispetto a un’automobile tradizionale. In particolare, i Millennials sono disposti a pagare fino al 15%.
Bisogna avere pazienza
Le sperimentazioni sono già iniziate e tra i maggiori investitori sulle automobili a guida autonoma si trovano sicuramente anche quelli che saranno i leader del trasporto su gomma del domani. Permangono tuttavia ancora degli ostacoli sulla strada della self-driving car.
La sicurezza del veicolo e dei sistemi di guida sono temi importanti rispettivamente per il 73% e per il 72% degli intervistati. Il 71% pensa che una delle barriere principali all’implementazione delle auto senza guidatore sono il rischio di confusione che potrebbero ingenerare condizioni inaspettate.
Come accelerare il cammino
Mantenere continuamente informato il cliente, comprendere i timori e rassicurare di conseguenza i consumatori sono due elementi fondamentali, secondo Capgemini, per accelerare l’avvento delle automobili a guida autonoma. Le quali necessiteranno poi della costruzione di un ecosistema di servizi e di ingenti investimenti in software. Spiega il report:
«Si stima che venti anni fa le automobili avessero un milione di linee di codice software. Nel 2017 questo numero è aumentato a oltre 100 milioni e ci si può aspettare che continui a crescere».
Lo sviluppo del software per queste automobili sarà quindi un altro settore fortemente impattato dalla rivoluzione. Secondo Herbert Diess, amministratore delegato di Volkswagen
«il software costituirà il 90% delle future innovazioni di un autoveicolo. Un’automobile ha dieci volte le linee di codice di uno smartphone, una guida autonoma ne ha mille volte tanto».