Tramontata la possibilità di fusione con Deutsche Bank, le voci di un possibile interessamento di Unicredit sulla tedesca Commerzbank si fanno ora più concrete: lo testimonierebbe l’assunzione di investment banker tedeschi da parte dell’istituto italiano, convocati con lo specifico scopo di “preparare un’eventuale offerta per Commerzbank”.
Lo scrive l’agenzia Reuters citando tre fonti a conoscenza dell’operazione, aggiungendo che rimane poco chiaro se e quando l’offerta sarà lanciata, per quanto i colloqui informali in merito siano “intensi”. Fra le persone coinvolte nelle assunzioni compare il nome dell’ex viceministro delle Finanze tedesco Joerg Asmussen così come la banca d’affari per la quale quest’ultimo lavora, Lazard. Nessuna delle parti coinvolte ha voluto commentare le indiscrezioni.
“Mustier ha ingaggiato Lazard nella speranza che Asmussen possa fare pressioni per l’accordo con il ministro delle finanze Olaf Scholz. Entrambi hanno radici nel Partito socialdemocratico tedesco”, scrive Reuters. Lo stato tedesco, lo ricordiamo, possiede il 15% delle azioni Commerzbank.
Unicredit, il nodo dei 54 miliardi di Btp
Unicredit avrebbe intensificato i propri sforzi nella corsa a Commerzbank una volta appreso che la concorrente olandese ING è altresì interessata all’acquisizione dell’istituto tedesco. Unicredit, che in Germania controlla già HVB, da tempo è interessata a espandersi nel Paese.
Per rimuovere quella che dagli addetti ai lavori è considerata una barriera per la riuscita dell’operazione, Unicredit ha annunciato la riduzione del suo portafoglio di titoli di stato italiani – ritenuti una fonte d’instabilità dato l’elevato debito pubblico italiano. A fine marzo erano 54 i miliardi di euro in Btp detenuti da Unicredit.
Come nel caso di Deutsche Bank, l’altro ostacolo da superare sarà costituito dalla fiera opposizione dei lavoratori di Commerzbank verso i piani di riduzione del personale, che nel caso della fusione fra le due banche tedesche era stata stimata a 30mila posti di lavoro.