A meta’ seduta gli indici americani sono negativi, condizionati dalla delusione per le cifre sul mercato del lavoro diffuse prima dell’apertura delle borse. Il Dow Jones perde lo 0.46% a 10286, il Nasdaq lo 0.47% a 2006 e l’S&P 500 lo 0.25% a 1126.
Nel mese di giugno negli Stati Uniti sono stati creati 112.000 nuovi posti di lavoro . Il numero e’ nettamente inferiore alle attese degli economisti, che si aspettavano in media un incremento di 250.000 unita’. In linea con le previsioni il tasso di disoccupazione, che si e’ confermato al 5.6%.
E’ importante notare che il dato indica un aumento dei nuovi posti di lavoro. Alcuni analisti hanno interpretato in maniera positiva l’indicatore, commentando che l’aumento di posti di lavoro degli ultimi mesi e’ coerente con le stime di una espansione del Pil di circa il 4% nei prossimi trimestri.
Anche il presidente americano George Bush
ha voluto commentare i dati e ha dichiarato che l’economia americana e’ “forte e continua a rafforzarsi”.
La debolezza dell’indice ha provocato reazioni pronunciate sui mercati dei titoli di Stato e delle valute. Un’ondata di acquisti sui Treasury ha fatto scendere il rendimento sul decennale al 4.44% contro il 4.56% della chiusura di giovedì. Al momento il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.45%. Pesanti le perdite del dollaro, che nei confronti dell’euro scende ai mimini dell’8 giugno. Il cambio tra le due valute passa a $1.2303 dai $1.2260 del tardo pomeriggio a New York di giovedi’.
Tornando agli indicatori economici, alle 16:00 e’ stato pubblicato il dato sugli ordini alle fabbriche negli Stati Uniti. Nel mese di maggio l’indicatore ha registrato un calo dello 0.3%. Il dato si e’ rivelato migliore del consensus, che dava una flessione dello 0.7%.
Il volume degli scambi e’ estremamente modesto: 600 milioni di azioni scambiate al Nyse e 700 milioni al Nasdaq. Le attivita’ sono limitate dal fatto che gli operatori si stanno gia’ preparando al lungo ponte per il week end. Ricordiamo che lunedi’ i mercati Usa resteranno chiusi per la ricorrenza dell’Independence Day.
A livello di settori, ancora sotto i riflettori i semiconduttori, che giovedi’ hanno registrato un calo molto pronunciato. Dai dati diffusi dalla Semiconductor Industry Association (SIA) emerge che le vendite globali di chip a maggio sono salite a $17.32 miliardi, registrando una crescita del 2.1% da aprile e del 36.9% su base annua. E’ il livello piu’ elevato dal dicembre 2000.
Oggi sono in progresso i titoli delle societa’ di costruzione e di mutui immobiliari, favoriti dal calo dei rendimenti; in rosso le societa’ di selezione del personale.
Tra le singole azioni, e’ in netto ribasso il colosso informatico Apple. Il titolo perde piu’ del 4% sull’onda del ritardo del lancio dei nuovi iMac. La banca d’affari Smith Barney ne consiglia, tuttavia, l’acquisto sulla debolezza.
Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li realizzano Coca Cola, Johnson & Johnson e Wal-Mart. Sotto pressione, invece, i due colossi hi-tech Intel e Hewlett-Packard, che estendono le perdite di giovedi, e inoltre Caterpillar, Boeing, Honeywell e United Tech.
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Sugli altri mercati, da segnalare il rialzo dell’oro, trainato dalla debolezza del dollaro. Il metallo prezioso guadagna $2.50 a $398.30.
In modesto ribasso il petrolio, dopo il rally del 9% in due giorni. Il future con scadenza agosto perde 19 centesimi a $38.55 al barile. Le preoccupazioni sui livelli delle scorte Usa e le tensioni in Medio Oriente continuano a rimanere fattori chiave.