Gli indici americani hanno chiuso in rosso, spinti al ribasso dalla delusione per le cifre sul mercato del lavoro diffuse prima dell’apertura delle borse. Il Dow Jones ha perso lo 0.50% a 10282, il Nasdaq ha lasciato sul campo lo 0.44% a 2006 e l’S&P 500 ha perso lo 0.32% a 1125.
Nel mese di giugno negli Stati Uniti sono stati creati 112.000 nuovi posti di lavoro . Il numero e’ nettamente inferiore alle attese degli economisti, che si aspettavano in media un incremento di 250.000 unita’. In linea con le previsioni il tasso di disoccupazione, che si e’ confermato al 5.6%.
E’ importante notare che il dato indica comunque un aumento dei nuovi posti di lavoro. Alcuni analisti hanno interpretato in maniera positiva l’indicatore, commentando che l’aumento di posti di lavoro degli ultimi mesi e’ coerente con le stime di una espansione del Pil di circa il 4% nei prossimi trimestri.
Anche il presidente americano George Bush
ha voluto commentare i dati e ha dichiarato che l’economia americana e’ “forte e continua a rafforzarsi”.
La debolezza dell’indice ha provocato reazioni pronunciate sui mercati dei titoli di Stato e delle valute. Un’ondata di acquisti sui Treasury ha fatto scendere il rendimento sul decennale al 4.46% rispetto al 4.56% della chiusura di giovedì. Molto pesanti le perdite del dollaro, che nei confronti dell’euro e’ sceso ai nuovi mimini. Il cambio tra le due valute e’ passato, dopo la chiusura di Wall Street, a $1.2321 rispetto a $1.2260 del tardo pomeriggio a New York di giovedi’.
Tornando agli indicatori economici, alle 16:00 e’ stato pubblicato il dato sugli ordini alle fabbriche negli Stati Uniti. Nel mese di maggio l’indicatore ha registrato un calo dello 0.3%. Il dato si e’ rivelato migliore del consensus, che dava una flessione dello 0.7%.
Il volume degli scambi e’ stato estremamente modesto. L’ operativita’ infatti e’ stata limitata dal fatto che gli operatori avevano lasciato le loro postazioni gia’ a meta’ seduta preparandosi al lungo ponte del week end. Ricordiamo che lunedi’ i mercati Usa resteranno chiusi per la ricorrenza dell’Independence Day.
A livello di settori, ancora sotto i riflettori i semiconduttori, che giovedi’ hanno registrato un calo molto pronunciato. Dai dati diffusi dalla Semiconductor Industry Association (SIA) emerge che le vendite globali di chip a maggio sono salite a $17.32 miliardi, registrando una crescita del 2.1% da aprile e del 36.9% su base annua. E’ il livello piu’ elevato dal dicembre 2000.
Nella seduta odierna sono andati bene i titoli delle societa’ di costruzione e di mutui immobiliari, favoriti dal calo dei rendimenti; in rosso le societa’ di selezione del personale.
Tra le singole azioni, netto ribasso per il colosso informatico Apple. Il titolo ha perso piu’ del 4% sull’onda del ritardo del lancio dei nuovi iMac. La banca d’affari Smith Barney ne ha consigliato tuttavia l’acquisto sulla debolezza.
Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li hanno realizzati Coca Cola, Johnson & Johnson e Wal-Mart. Sotto pressione, invece, i due colossi hi-tech Intel (vedi in Titoli Caldi) e Hewlett-Packard che hanno esteso le perdite di giovedi’ e inoltre Caterpillar, Boeing, Honeywell e United Tech.
[Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 12 sezioni in tempo reale
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Sugli altri mercati, da segnalare il rialzo dell’oro, trainato dalla debolezza del dollaro. Il metallo prezioso guadagna $2.50 a $398.30.
In modesto ribasso il petrolio, dopo il rally del 9% in due giorni. Il future con scadenza agosto perde 19 centesimi a $38.55 al barile. Le preoccupazioni sui livelli delle scorte Usa e le tensioni in Medio Oriente continuano a rimanere fattori chiave.